Il documentario In metrò, prodotto dall’Azienda trasporti milanesi (ATM) nel 1982 con la regia di Gianni Barison, racconta lavoratori e utenti della metropolitana di Milano.

C’è spazio per i manutentori all’opera nei tunnel di notte e nelle officine di riparazione delle carrozze marchiate Breda, per i tecnici della moderna sala del telecontrollo, per i dirigenti della sede centrale e - naturalmente - per i macchinisti. Come Brambilla, che si definisce “psicologo di chi sale e chi scende”: dal provinciale assonnato delle prime luci del mattino, ancora incredulo per il “sincronismo” del nuovo mezzo di trasporto, agli studenti e gli impiegati che affollano le carrozze nelle ore successive.

 

L’affresco è quello di una comunità di lavoro orgogliosa e coesa, in cui ciascuno fa la sua parte contribuendo a rendere Milano una città moderna e in pieno sviluppo. Al racconto dei “mestieri metropolitani” si sovrappongono le immagini dei viaggiatori che, comodamente immersi nel fragore, sfogliano giornali e riviste, sfuggendo al traffico caotico in superficie.

Colonna sonora, un grande successo musicale del 1982: Da da dadel gruppo tedesco Trio.

Negli ultimi minuti, tra i volti dei viaggiatori compaiono di sfuggita due giovani di colore. Un riferimento implicito a una città che dopo l’ondata migratoria interna degli anni ’60 – che risuona nell’accento meridionale di molti dei dirigenti e quadri intervistati – non temeva di aprirsi al mondo come le grandi capitali europee. Quell’accenno discreto stride brutalmente con i commenti in calce alla pagina YouTube del video. Uno tra i tanti: “notare la gente che utilizzava il metrò, SOLO ITALIANI, no zingari, no accattoni, no gente che suona e chiede l'elemosina, nessun extracomunitario”.

La realizzazione della metropolitana milanese, inaugurata nel 1964, fu un intervento pubblico d’avanguardia dal punto di vista ingegneristico e architettonico. Per la segnaletica efficace ed innovativa il designer olandese Bob Noorda fu premiato con il Compasso d’oro.

Immagini e notizie sul sito realizzato nel cinquantesimo anniversario dell’inaugurazione.