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CFP Articoli su Genere, Guerra e Lavoro Forzato (scadenza 15 aprile 2021)

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Per il numero speciale di "Labor History"

Negli ultimi decenni sono aumentati i volumi di letteratura sul genere e la guerra, sul lavoro di guerra e su varie forme e gradi di coercizione del lavoro. Eppure raramente queste aree - genere, coercizione e lavoro di guerra - sono state riunite e analizzate come temi intersecanti e interdipendenti. Inoltre, gran parte di questa letteratura si concentra principalmente sul 20° secolo. Questo numero speciale esaminerà questi temi da una prospettiva storica più ampia per porre nuove domande e proporre nuovi quadri concettuali per aiutare a comprendere i gradi e le forme di coercizione e le loro dimensioni di genere in connessione il lavoro legato alla guerra (militare o civile).

Simile al lavoro non retribuito, il servizio militare nell'età moderna non è sempre stato inteso come una forma di lavoro. Parallelamente a come la ricerca femminista ha dimostrato che il lavoro riproduttivo femminile e il lavoro domestico non retribuito sono parti essenziali delle economie moderne, è importante considerare ampiamente le attività legate alla guerra e alle forze armate come parti di una più ampia divisione del lavoro di genere. Aggiungendo la dimensione della coercizione, possiamo espandere in modo significativo la portata della nostra comprensione della sua interazione con compiti legati alla guerra di genere svolti in diversi ambiti, che vanno dalle forze armate e servizi ausiliari alla produzione agricola e industriale, lavoro domestico e organizzazioni civili. Questo ci consente anche di analizzare come e perché il lavoro legato alla guerra è stato spesso costruito legalmente, culturalmente e materialmente non come lavoro ma come obbligo di cittadinanza, coscrizione, dovere, punizione e giungendo ad assumere la forma di schiavitù.

Il lavoro legato alla guerra va ben oltre lo stesso tempo di guerra. L'impatto sociale della guerra inizia molto prima che venga sparato il primo colpo e non cessa con un armistizio. Anche durante lunghi periodi di pace, la maggior parte delle società indirizza grandi proporzioni della propria forza lavoro alla preparazione alla guerra. All'indomani di grandi conflitti armati, gli effetti sul lavoro e sulle condizioni di lavoro possono essere in corso man mano che le infrastrutture vengono ricostruite, i veterani - compresi quelli con disabilità - vengono reintegrati nel lavoro produttivo e i compiti delle donne vengono nuovamente riassegnati nella divisione del lavoro del dopoguerra.

Questo numero speciale di "Labor History" si occuperà del lavoro femminile in tempo di guerra, sottolineando come gran parte di questo lavoro è effettivamente forzato a vari livelli. Il periodo di tempo è ampio, abbracciando epoche moderne e contemporanee, e non ci sono limitazioni geografiche. Le proposte per il numero speciale dovrebbero affrontare tutti i temi chiave di (1) genere, (2) lavoro legato alla guerra e (3) coercizione.

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Proposte e tempistiche:

Invio delle proposte di 500 parole agli editori (dettagli di contatto di seguito) entro il 15 aprile 2021. Assicurati che la tua proposta affronti le intersezioni tra tutti e tre i temi chiave (genere / intersezionalità, lavoro di guerra e coercizione). La redazione esaminerà le proposte e comunicherà i risultati entro maggio 2021. In caso di accettazione, l'articolo dovrà essere inviato entro gennaio 2022 per essere sottoposto a revisione.

Recapiti per ulteriori informazioni e per inviare la tua proposta:

Anders Ahlbäck (Università Åbo Akademi, Finlandia e Università di Stoccolma, Svezia): anders.ahlback@historia.su.se

Christine de Matos (The University of Notre Dame Australia) christine.de.matos@nd.edu.au

Julia Heinemann (Università di Vienna, Austria): julia.heinemann@univie.ac.at

Fia Sundevall (Università di Stoccolma, Svezia e Archivio e biblioteca del movimento operaio svedese): fia.sundevall@ekohist.su.se.

Informazioni su Labor History possono essere trovate qui: www.tandfonline.com/toc/clah20/current.

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