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CFP "Lo Statuto dei lavoratori e le nuove generazioni" (deadline 30 ottobre 2019)

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'La percezione del valore dello Statuto dei lavoratori negli studiosi di nuova generazione' sarà al centro del seminario che si terrà a Milano il 23 marzo 2020.

 

Seminario di preparazione alle celebrazioni del cinquantenario della legge n. 300/1970.  Nel maggio 1970, al culmine di una stagione di mobilitazioni sindacali e di riforme politiche, e dopo una serrata discussione parlamentare, viene approvato lo Statuto dei lavoratori, che da allora rappresenta la base dei diritti e il limite ai poteri datoriali e che, come taluni dissero all’epoca, ha 
consentito alla Costituzione di “entrare in fabbrica”. Come illustrato nella relazione Brodolini di accompagnamento alla legge, infatti, lo Statuto “vuole assicurare ai lavoratori l’effettivo godimento di taluni diritti e libertà fondamentali che, pur trovando nella Costituzione una disciplina e una garanzia complete sul piano dei principi, si prestano tuttavia, in carenza di disposizioni precise di attuazione, ad essere compressi nel loro libero esercizio”. 
Per gli studiosi delle generazioni succedutesi dagli anni ’60 a fine secolo, lo Statuto dei lavoratori ha costituito un imprescindibile riferimento sistematico: si può affermare che la maggior parte della dottrina lavoristica possa dirsi “statutaria”, pur nelle differenze di orientamenti culturali e politici. 
La forza dello Statuto dei lavoratori era la valenza moderna del suo impianto, e di inveramento di valori costituzionali condivisi: un modello che, da un lato, persegue un ragionevole equilibrio tra esigenze dell’impresa e valori della persona, dall’altro lato sostiene il contropotere collettivo nella prospettiva di un moderno sistema di relazioni industriali, al cui centro si trova per l’appunto l’impresa. 
Lo Statuto dei lavoratori ha superato, da un lato, le resistenze della parte più conservatrice della cultura imprenditoriale (cultura all’interno della quale probabilmente, oggi, più nessuno negherebbe il valore di civiltà di quella operazione regolativa), e ha assorbito, dall’altro, le posizioni del sindacalismo più radicale, insofferente alla promozione riformista del sindacalismo 
confederale. Ha quindi rappresentato un punto di riferimento raramente messo in discussione nell’evoluzione dei decenni successivi. 
Certamente non è mancata la discussione sull’attualità o l’adattamento di alcune sue disposizioni, foriera in qualche caso di importanti operazioni di manutenzione normativa: tuttavia, i terreni di più forte dibattito dottrinale sono stati esterni allo Statuto, il cui valore costitutivo del diritto del lavoro non è mai stato posto in discussione (si pensi ai dibattiti sul rapporto tra tutele 
del lavoro nel rapporto e nel mercato, a quelli sulla frammentazione aziendale, al tema dei diritti oltre l’area del lavoro subordinato classico, ecc.). 
Questa, tuttavia, potrebbe essere vista come la prospettiva e la considerazione dei giuristi del ‘900; e d’altro canto tutti i paradigmi, per quanto solidi, devono essere messi alla prova dall’evoluzione dei tempi, dai cambiamenti economici, sociali e tecnologici. 
La call for paper si pone l’obiettivo di verificare se la descritta centralità del modello statutario nell’ordinamento lavoristico e sindacale (ma, diremmo persino, in una certa idea di relazioni economico-sociali) sia condivisa o percepita come attuale dalle nuove generazioni di studiosi del lavoro, formatisi in un momento successivo alla L. 300/1970. 
A tal fine questa call è indirizzata alle giovani e ai giovani studiosi di più discipline del lavoro; da questi ultimi, liberi da tracce, ci si attendono contributi utili a chiarire quali siano oggi le parti attuali e vive dello Statuto dei lavoratori, quali le logiche eventualmente superate, quale, infine, il ruolo della legge 300 nel sistema, alla luce delle rilevanti trasformazioni economiche, sociali e culturali in atto. 
La call è pertanto rivolta a studiose e studiosi del diritto del lavoro (e non solo) del “nuovo millennio” (sono invitati a parteciparvi anche studiose e studiosi di economia del lavoro, sociologia del lavoro, relazioni industriali, scienza dell’organizzazione, storia 
del lavoro). È dunque richiesto il possesso di entrambi i seguenti requisiti: a) avere in corso o avere concluso un corso di dottorato in una delle discipline richiamate ovvero trovarsi in uno dei successivi passaggi dell’attività di ricerca (assegnisti, ricercatori, docenti strutturati, ecc.); b) non avere, alla data del 20 maggio 2020, un’età superiore ai 40 anni. 
I partecipanti sono invitati a riflettere su tre principali linee di ricerca (eventualmente effettuando scelte o combinazioni di temi): 

  • il ruolo e l’attualità dello Statuto dei Lavoratori e delle sue tecniche nel sistema di regolazione del lavoro e dell’impresa; 
  • la tutela della persona nelle relazioni di lavoro: valori vecchi e nuovi; 
  • il modello statutario di relazioni sindacali. 

Gli studiosi interessati sono invitati a proporre contributi e relazioni, inviando un abstract (della lunghezza massima di 3000 caratteri) entro le 23.59 del 30 ottobre 2019. Le proposte dovranno essere inviate all’indirizzo mail dirlavbicocca@gmail.com. 
L’esito della selezione sarà comunicato ai partecipanti entro il 30 novembre 2019. I successivi paper, da inviare all’indirizzo mail dirlavbicocca@gmail.com entro le 23.59 del 30 gennaio 2020, non dovranno superare i 30.000 caratteri. 
I paper verranno valutati da un comitato di selezione composto da esperti, allo scopo costituito. Il numero di paper selezionati sarà fissato anche in considerazione della volontà di riservare un adeguato spazio per la presentazione orale delle ricerche e la loro discussione. In caso siano presentati paper meritevoli di selezione in quantità superiore a tale numero, quelli non ammessi 
alla presentazione orale saranno comunque presi in considerazione ai fini della pubblicazione. 
*** 
I paper selezionati verranno illustrati dai partecipanti nel corso del seminario che si terrà il giorno lunedì 23 marzo 2020 articolato in due sessioni di lavoro, mattutina e pomeridiana, secondo il programma scientifico che sarà definito all’esito della selezione dei paper. Il seminario si terrà presso la sede della Fondazione Feltrinelli in via Pasubio n.6, a Milano. 
 

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