Ciò che è emerso da queste storie è una migliore comprensione della relazione interdipendente, dinamica e spesso complessa tra il lavoro in tutte le sue forme mercificate, le organizzazioni dei lavoratori e i diversi organismi e movimenti internazionali che sostenevano di operare per conto del lavoro. In particolari momenti e in particolari luoghi, i lavoratori e le organizzazioni internazionali potevano agire all'unisono per promuovere i loro obiettivi comuni. Tuttavia, tali alleanze si sono spesso rivelate fugaci. In genere, ciò accadeva perché i legami erano più immaginari che reali, perché le differenze lungo gli assi di classe, genere, etnia, religione e nazionalità si rivelavano insormontabili, o perché le concezioni vernacolari dell'organizzazione collettiva e della resistenza erano incompatibili con il modo in cui gli attori esterni, in particolare quelli del Nord globale, concepivano le stesse lotte. Naturalmente, tali differenze e divergenze non dovrebbero oscurare gli esempi di movimenti interni al Sud che hanno lavorato con successo negli spazi coloniali e postcoloniali per promuovere programmi legati al lavoro, e spesso in modi che hanno sfidato le concezioni normative del lavoro, del lavoratore e delle organizzazioni dei lavoratori.

In considerazione del carattere sempre più diversificato della storia internazionale del lavoro, gli/le organizzatori/trici di questa conferenza, che si terrà a Bristol il 30 giugno 2023, accolgono proposte di 250 parole per relazioni che affrontino uno o più dei seguenti temi:

• Cooperazione e collaborazione Sud-Sud, con particolare attenzione alla mobilitazione sindacale di base e alle forme non istituzionali di azione collettiva.
• Movimenti transnazionali e internazionali, in particolare quelli che riguardano l'attivismo razziale e di genere.
• Immaginari internazionali alternativi di sinistra per il mondo post-imperiale e postcoloniale
• Movimenti laburisti, pan-etnici e antirazzisti, tra cui, ad esempio, l'internazionalismo nero
• L'internazionalismo di sinistra e il suo rapporto con l'antimperialismo e l'anticolonialismo
• Attivisti subalterni internazionali e transnazionali in contesti imperiali, coloniali e postcoloniali.
• Il rapporto tra spazi mobili, lavoratori itineranti e attivisti internazionali
• I regimi di immigrazione razzializzata, con particolare attenzione ai movimenti che hanno sostenuto o contrastato le leggi sull'immigrazione basate sulla razza.
• L'internazionalizzazione della "questione del lavoro
• Le attività all'estero delle organizzazioni sindacali nazionali
• La razzializzazione dei lavoratori coercitivi (dagli uomini e donne schiavizzati ai lavoratori indigenti) e il suo impatto sull'internazionalismo del lavoro e sulla solidarietà dei lavoratori.
• Forme di resistenza all'imperialismo incentrate sul consumo e il suo rapporto con la produzione e la circolazione dei beni
• Lavoro domestico e resistenza all'impero nello spazio privato.

Le proposte devono essere inviate a labourempire.elhn@gmail.com entro il 30 novembre 2022. I lavori dovranno essere incentrati sul XIX o sul XX secolo (o su entrambi). Possono essere incentrati su qualsiasi luogo geografico, ma sono particolarmente apprezzate le proposte decentrate e/o scritte dalla prospettiva del Sud globale in contesti coloniali e postcoloniali. Gli organizzatori promuoveranno la pubblicazione di una selezione dei lavori come numero speciale in una delle principali riviste del settore (maggiori dettagli verranno annunciati a breve).

Per ulteriori informazioni sul gruppo ELHN Labour&Empire e sulle sue attività, visitare il sito: https://socialhistoryportal.org/elhn/wg-empire.