Negli ultimi quarant'anni, dalla fine dell'organizzazione della produzione secondo i criteri cosiddetti tayloristi-fordisti e dall'inizio della rivoluzione neoliberista, il lavoro nelle economie avanzate ha subito trasformazioni profonde. Queste sono state guidate da cambiamenti chiave nella produzione e nella sua organizzazione, come la crescente esternalizzazione delle fasi produttive, insieme alla conseguente – enorme – crescita dell'economia dei servizi e al rapido sviluppo delle tecnologie digitali.
Più di recente, un ruolo chiave è stato svolto dallo sviluppo del capitalismo delle piattaforme e della gig economy come modalità di organizzazione del lavoro e fornitura di servizi. Alcune delle più importanti aziende globali, come Uber, Amazon, DoorDash, Care.com, ecc., operano in questo settore in forte espansione, che ha ricevuto un ulteriore impulso durante la pandemia di Covid-19. Queste aziende forniscono una varietà di servizi chiave come il trasporto in auto, il lavoro domestico e di cura, la consegna di cibo e molti altri, che sono sostenuti da una forza lavoro diversificata in termini di genere, nazionalità ed età e che operano in condizioni di lavoro molto diverse. Uno degli effetti principali dell'espansione della gig economy è stata un'ulteriore riduzione dei diritti sul lavoro e la crescita del lavoro precario. Mentre si stava già verificando una riduzione della sicurezza per i lavoratori a causa della finanziarizzazione dell'economia, che contrastava gli interessi di azionisti e lavoratori, la complessità intrinseca dell'economia dei servizi e l'impatto della tecnologia dell'informazione, la gig economy ha accelerato questo processo.
Sebbene vi sia un crescente interesse accademico per l'economia delle piattaforme, i suoi aspetti tecnologici, il suo modello di business e le condizioni di lavoro, pochissime ricerche si sono concentrate sul ruolo del lavoro migrante e sulla sua governance all'intersezione tra regolamentazione del mercato del lavoro, benessere sociale, migrazione internazionale e politiche migratorie. Alcune ricerche si sono recentemente concentrate sulle lotte nel settore della logistica in Italia, per lo più impegnato da lavoratori migranti. Tuttavia, ci sono ancora enormi lacune nella ricerca su come il gig work mediato dalla piattaforma influisca sulla vulnerabilità strutturale dei lavoratori migranti e su come questo possa essere affrontato dalle politiche di welfare. Lo scopo di questa raccolta di interventi è affrontare alcuni di questi problemi.
Ci piacerebbe ricevere abstract di proposte di interventi che esaminino aspetti empirici e teorici su:
- Lavoratori migranti e lavoro digitalizzato: aspetti quantitativi e qualitativi
- Intelligenza artificiale e lavoro
- Digitalizzazione e politica del lavoro
- Sorveglianza digitale
- Lotte sindacali nel settore dei servizi digitalizzati
- Sindacalizzazione e autorganizzazione nella gig economy
- La legge del valore, produzione e/o conservazione del plusvalore nel lavoro di servizio digitalizzato
- Plusvalore, Intelligenza Artificiale e lavoro: ambivalenze e contraddizioni
- Riproduzione sociale e digitalizzazione del lavoro nel settore dei servizi
- Vita quotidiana dei lavoratori nel settore dei servizi digitalizzati
Gli abstract dovrebbero essere tra 350 e 500 parole. Vanno fornite parole chiave che indichino il focus della ricerca ei metodi utilizzati.
L'abstract dovrebbe contenere informazioni chiare sull'orientamento teorico, sui risultati, sulla metodologia e sul contributo che viene dato alla conoscenza. Gli abstract che riguardano esclusivamente questioni teoriche o concettuali dovranno fornire informazioni chiare su come affrontano e portano avanti dibattiti rilevanti.
Incoraggiamo contributi soprattutto dal Sud del mondo.
Link per la presentazione dell'abstract qui: https://conference-service.com/ilpc-2022/access.html
La presentazione degli abstract è stata aperta all'inizio del 1 settembre 2021 e la scadenza è il 31/10/21.
Le decisioni di accettazione saranno prese entro l'inizio di dicembre 2021.