Negli ultimi anni, l’ascesa politica dei partiti di estrema destra e dei movimenti populisti di destra in Europa e Nord America ha ricevuto notevole attenzione accademica.
Le analisi hanno evidenziato la crescente capacità di attrazione di questi movimenti — in particolare tra segmenti della classe lavoratrice — e hanno discusso le conseguenze per le istituzioni democratiche, la coesione sociale e la cultura politica.
Importanti studi hanno mostrato che il successo elettorale della destra radicale e populista è favorito da una combinazione complessa di fattori, tra cui una specifica percezione del cambiamento socioeconomico, secondo la quale gli stili di vita tradizionali della classe lavoratrice sarebbero minacciati dalle pressioni economiche, dalle migrazioni e dalle élite culturali, percepite come lontane dalle realtà delle “persone comuni”.
Tuttavia, mentre una parte crescente della ricerca si concentra sul fallimento dei partiti di sinistra tradizionali nel mantenere il sostegno della loro storica base operaia, il ruolo dei sindacati e le dinamiche del luogo di lavoro restano sorprendentemente poco esplorati nelle spiegazioni del successo della destra radicale e della sua risonanza culturale. In particolare, mancano analisi storiche che esaminino le tendenze di lungo periodo e le radici di queste dinamiche contemporanee.
Questa conferenza internazionale mira a colmare tale lacuna, concentrandosi sulle relazioni storiche e attuali tra movimento sindacale e destra radicale in Europa e Nord America dal 1945 a oggi.
L’obiettivo è analizzare come i sindacati abbiano risposto — a livello istituzionale e di base — alle ideologie, ai partiti e ai movimenti di estrema destra. Dalle campagne ufficiali ai conflitti nei luoghi di lavoro, dalle organizzazioni nazionali alle alleanze sindacali transnazionali, la conferenza accoglie contributi che esplorino strategie, tensioni e trasformazioni del sindacalismo di fronte a razzismo, xenofobia, nazionalismo ed estremismo di destra.
Tematiche
Casi nazionali: come i sindacati nei diversi paesi hanno interagito, resistito o reagito ai partiti e alle ideologie di estrema destra dal 1945? In che misura i contesti storici hanno plasmato le loro risposte? E fino a che punto i sindacati sono riusciti a sviluppare risposte internazionali a un fenomeno transnazionale?
Dinamiche del luogo di lavoro e campagne sindacali: studi microstorici su conflitti e tensioni tra lavoratori sindacalizzati e attivisti di estrema destra in specifiche imprese o settori, ma anche analisi di politiche sindacali più ampie, programmi educativi o iniziative politiche volte a contrastare razzismo e xenofobia.
Prospettive di genere e mascolinità fragile: il sostegno maschile alla destra radicale populista, spesso legittimata come difensore dei “valori familiari tradizionali”, gioca un ruolo centrale. Come hanno influito i mutamenti nelle identità di genere e la crisi della dominanza maschile sul lavoro nella contesa per la classe lavoratrice tra sindacati e movimenti di destra?
Migrazione, solidarietà ed esclusione: la migrazione e l’identità culturale sono diventate tematiche transnazionali spesso strumentalizzate dai movimenti nazionalisti. Come hanno affrontato i sindacati la complessità della migrazione del lavoro, tra momenti di solidarietà e casi di esclusione o complicità in discorsi xenofobi?
Memoria, storiografia e identità: come i sindacati hanno ricordato e rappresentato il proprio rapporto storico con la destra radicale? Che ruolo giocano le narrazioni sull’antifascismo, la lotta di classe o la sovranità nazionale nella costruzione delle identità sindacali? Quali eredità hanno lasciato i tentativi del dopoguerra di ricostruire società democratiche dopo il nazismo, e come influenzano le risposte attuali alla destra populista?
Modalità di partecipazione
Si invitano a partecipare studiosi di storia, scienze politiche, sociologia, studi sul lavoro e discipline affini. Sono particolarmente incoraggiati i contributi di ricercatori e ricercatrici all’inizio della carriera, nonché studi dedicati a paesi, settori o prospettive poco rappresentate.
Sono benvenuti anche contributi da membri di sindacati o consigli di fabbrica.
Invio delle proposte:
Inviare un abstract di 300–500 parole e una breve nota biografica (max. 150 parole) a
Knud Andresen e Alexandra Jaeger
andresen@zeitgeschichte-hamburg.de ; alexandra.jaeger@fes.de
entro il 15 novembre 2025.