La storia ambientale in Italia ha ormai una tradizione pluridecennale. Eppure, il suo statuto non può dirsi ancora chiaramente definito. Ciò non stupisce: per le sue caratteristiche intrinseche questa branca della ricerca presenta una vocazione che di primo acchito potrebbe apparire sfuggente, essendo spiccatamente pluridisciplinare e diacronica. Per un verso, infatti, le trasformazioni ambientali sono più facilmente riconoscibili sui tempi lunghi; per un altro il loro studio chiama in causa competenze molto diversificate, oltre a quelle tradizionalmente collegabili alla pratica dello storico strictu sensu, come ad esempio quelle derivanti dalle cosiddette "scienze dure". Questo ha reso la storia ambientale poco o per nulla inquadrabile nelle tradizionali griglie scientifico-disciplinari dell'ordinamento universitario italiano. Il fatto di non avere una configurazione epistemologica e accademica ancora perfettamente definita, tuttavia, è anche un elemento che consente una grande libertà di ricerca e di sperimentazione metodologica.
A questo motivo di interesse, naturalmente, si può aggiungere l'attenzione crescente che i temi ambientali suscitano nel dibattito pubblico, nei programmi delle principali agenzie di formazione (la scuola, i social media, la televisione pubblica, giornali e riviste, ecc.), nella vita privata di ciascuno.
Si tratta di un interesse motivato dalla progressiva difficoltà di il rapporto tra modello/i di sviluppo ed equilibri ecologici, difficoltà attestata da improvvisi eventi catastrofici ma anche da fenomeni di logoramento ambientale, come l'inquinamento, i cambiamenti climatici, le trasformazioni del paesaggio. L'accelerazione impressa a questi fenomeni nel corso dell'Antropocene ha condizionato anche la stessa visione dell'uomo, del suo ruolo all'interno del mondo naturale, della sua essenza più profonda.
Dunque, le sfide della contemporaneità hanno senza dubbio avuto un ruolo determinante nell'avvicinare studiosi di diversa formazione ai temi ambientali. Questo ha posto e pone numerosi interrogativi: quali sono gli strumenti di cui disponiamo per ricostruire l'impronta ecologica dell'uomo nelle diverse epoche storiche? Quali sono state le conseguenze sul piano politico e sociale dei grandi fenomeni ambientali? In quale misura è lecito ricondurre i grandi eventi storici (ad esempio la fine dell'Impero romano, l'affermazione dei Carolingi, le crisi e le rivoluzioni dell'età moderna e contemporanea) a fattori di ordine ecologico? Esiste una storia della natura indipendente da quella dell'uomo?
L'incontro che si propone non intende in realtà rispondere a queste grandi questioni. Lo scopo è prima di tutto quello di mettere a confronto tutti coloro che in Italia, a diverso titolo, si occupano di storia ambientale per consentire uno scambio di esperienze e di valutazioni dell'attività di ciascuno, sia sotto il profilo della didattica che della ricerca.
Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina del Dipartimento https://www.dissgea.unipd.it/
