Nell’estate della migrazione nel 2015, le rappresentazioni di migranti e rifugiati come masse traumatizzate sono state onnipresenti nei media e nella politica europei. I media raccolgono storie e discorsi di migranti e rifugiati come vittime bisognose di aiuto e mobilitano la compassione e la solidarietà di una società civile rivitalizzata. Questa tavola rotonda si propone di esaminare da vicino le molteplici dimensioni che l'associazione tra migrazione (forzata) e trauma comporta. Mettendo insieme antropologi e psicologi, la tavola rotonda si apre sulla questione se il trauma come nozione e concetto analitico sia adatto nel campo della migrazione globale per includere contesti storici e sociali, descrivere esperienze individuali e agire o catturare memorie collettive.
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