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La storia del lavoro in Europa: la German Labour History Association

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Nell'ultimo decennio la storia del lavoro ha conosciuto un rinnovato interesse, che ha favorito la nascita in Europa in diverse associazioni nazionali, tra le quali la GLHA.

Pubblichiamo qui il contributo di Jacopo Ciammariconi sulla German Labour History Association (GLHA) e sul contesto che ha favorito la sua fondazione nel 2017.

La storia del lavoro in Germania ha conosciuto negli ultimi anni una congiuntura estremamente positiva. È soprattutto con la crisi del 2007-2008, con le sue pesanti conseguenze sociali ed economiche, che si registra una nuova attenzione verso le tematiche del mondo del lavoro, sulle questioni delle diseguaglianze sociali e sui «Megatrends» come la globalizzazione, i processi di digitalizzazione ed automazione del lavoro, così come l’affermazione delle politiche, delle culture e dei discorsi neoliberisti. In realtà, già a partire dagli anni Novanta gli storici del lavoro tedeschi iniziarono a riflettere sulle prospettive di sviluppo della disciplina, recependo le riflessioni internazionali come quelle di Marcel van der Linden, così come la svolta “culturalista” che aveva messo in discussione alcuni capisaldi della storia sociale tedesca intesa come Strukturgeschichte ed attenta soprattutto alla dimensione socio-economica.

La GLHA

La German Labour History Association è nata nel febbraio 2017. In un primo documento programmatico, dal titolo Labour History is back!, si sosteneva:

Dopo gli anni Novanta e Duemila, quando l’ex motore della storia sociale era stato in gran parte silenzioso, si è risvegliato in molti luoghi un nuovo interesse per le questioni della storia dei lavoratori, per la ricerca sulla storia del lavoro e dei sindacati. Molto ha a che fare con gli impulsi del presente, con i dibattiti sulla storia e sul presente del capitalismo, con le esperienze di crisi e i nuovi contesti sociali della globalizzazione; ma non sono solo queste esperienze contemporanee, ma anche i tentativi di rinnovamento metodologico che rendono di nuovo interessante la Storia del lavoro per un gruppo di storici più giovani.

Tra i firmatari vanno annoverati alcuni dei principali storici del lavoro tedeschi: Knud Andresen (Hamburg), Stefan Berger (Bochum), Michaela Kuhnhenne (Düsseldorf), Stefan Müller (Bonn), Dietmar Süß (Augsburg), Klaus Weinhauer (Bielefeld), Thomas Welskopp (Bielefeld). Se era forse troppo presto per parlare di una «seconda primavera», venivano valutati positivamente sia la pluralizzazione (Pluralisierung) dei temi di ricerca e degli approcci metodologici, sia l’allargamento delle prospettive al di là della dimensione tedesca ed europea. Scopo dell’Associazione era «riunire le varie iniziative che esistono attualmente nei paesi di lingua tedesca» e collegare i dibattiti tedeschi con quelli dei network internazionali, oltre che promuovere le iniziative di ricerca, incontro e dialogo per favorire gli ulteriori sviluppi della disciplina.

Il primo incontro pubblico ha avuto luogo a Bochum il 12 gennaio 2018 presso la Haus der Geschicht des Ruhrgebietes,con il titolo Vom Nutzen einer German Labour History Association (Sull'utilità di un'associazione tedesca di storia del lavoro). Nel suo intervento introduttivo Stefan Berger (Bochum) ha ricostruito il processo di genesi della GLHA, in cui è stato fondamentale il contributo di Marcel Van der Linden, e ha ribadito lo scopo dell’associazione: il sostegno e la sollecitazione della ricerca storica sul lavoro, sul movimento operaio e sindacale oltre che sui movimenti sociali. Tale scopo si sarebbe potuto raggiungere sia attraverso l’organizzazione di conferenze, incontri, workshops e seminari, ma anche potenziando il numero di corsi di storia del lavoro e il numero di tesisti (sia triennalisti e magistrali che dottorandi). La scelta del nome inglese è stata giustificata con la possibilità di allacciarsi ai dibattitti e ai networks internazionali. Successivamente Marcel Van der Linden ha delineato la storia delle varie associazioni nazionali di storici del lavoro (tra le quali la Sislav ricopre una posizione di rilievo). Egli ha individuato cinque attività principali delle suddette associazioni: l’organizzazione di conferenze, la gestione di un portale on line, la pubblicazione di riviste tematiche, la pubblicazione di serie di libri, lo sviluppo di piani per implementare la ricerca.  Egli inoltre ha individuato tre importanti allargamenti della lente di ricerca della Labour History: 1) temporale, in relazione alle periodizzazioni; 2) spaziale, in direzione del superamento della dimensione eurocentrica; 3) concettuale, grazie ad una concezione più ampia del “Lavoro”, non limitata a quello del lavoro salariato di fabbrica.

La seconda assemblea dei soci si è tenuta sempre a Bochum il 6 febbraio 2020. Essa si è tenuta in contemporanea con il primo convegno organizzato dalla GLHA: Freiheit der Arbeit im Kapitalismus (La libertà del lavoro nel capitalismo). Il tema era presentato in questi termini:

Il convegno si è caratterizzato per l’incontro tra le diverse discipline che animano la storia del lavoro, come la storia del movimento operaio, la storia globale, la storia sociale e la storia culturale. Il filo rosso degli interventi è stata la pluralità di dimensioni e di forme di lavoro salariato. L’altro concetto chiave è stato quello di “libertà”: le diverse realtà di lavoro libero e non libero che possono essere compresenti nel modo di produzione capitalistico, nonché l’evoluzione e le trasformazioni discorsive e semantiche del concetto di libertà in relazione al lavoro.

Nonostante sia nata relativamente da poco, la German Labour History Association, che al momento registra un centinaio di aderenti, sta mostrando una significativa vitalità; l’Associazione è sia il frutto che il motore propulsore del momento positivo che sta vivendo negli ultimi anni la storia del lavoro in Germania.

Potete scaricare il contributo completo a questo link.