Nel 1933, esaminando le attività economiche delle autorità municipali alla fine del Medioevo, Henri Pirenne affermava: in nome del bene comune, la città “ricorreva alle misure più autoritarie, limitava spietatamente la libertà individuale e, in una parola, introduceva nel settore alimentare regolamenti quasi altrettanto dispotici e inquisitoriali di quelli che applicava (...) alla piccola industria".
Questo giudizio inequivocabile ci ricorda che la proliferazione normativa è stata una delle caratteristiche principali delle economie dell'Ancien Régime. Essa ha favorito la conservazione di un'enorme quantità di testi normativi, fornendo una notevole ricchezza di informazioni sulle attività produttive e commerciali del Medioevo e dell'età moderna. Gli storici non hanno tardato a riconoscere il valore di questa documentazione, che è stata sfruttata in un gran numero di opere a partire dalla metà del XIX secolo; ci si potrebbe quindi interrogare sull'utilità di una pubblicazione dedicata agli oggetti e ai contenuti delle norme che regolano i mestieri, da tempo ben noti a medievisti e modernisti.
Questo libro, che presenta gli atti dell'incontro che ha riunito una quindicina di ricercatori all'Université Paris-Est Marne-la-Vallée il 14 e 15 novembre 2019, si basa sull'idea che non tutto è stato detto sull'argomento.
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