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"La Révolution industrielle et ses périls. La promesse démocratique à l’épreuve du malheur ouvrier en France (1830 – 1870)"

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Segnaliamo la pubblicazione del volume di Dominique Vuillaume per L'Harmattan.

Il volume di Dominique Vuillaume analizza la trasformazione dei saperi provocata dal doppio shock dell’industrializzazione e dell’apparizione della classe operaia in Francia, in un arco temporale che va dalla Monarchia di Luglio alla fine del Secondo Impero. L’emergere del pauperismo – una povertà che colpisce chi si trova al centro, e non ai margini, dell’apparato produttivo – generò un’intensa effervescenza intellettuale. In questo contesto, il movimento filantropico assunse un ruolo propulsivo, impegnandosi nella costruzione di un sapere empirico capace di spiegare un fenomeno percepito come radicalmente nuovo e inspiegabile secondo i paradigmi descrittivi del XVIII secolo.

È in questo quadro che nasce l’inchiesta operaia “in prima persona”, uno strumento conoscitivo innovativo che, nel tempo, portò la filantropia a formulare interpretazioni dell’esperienza operaia profondamente distanti dalla nostra sensibilità contemporanea. L’autore mostra come queste inchieste fossero fondate su un’antropologia morale della volontà, orientata a riconciliare – attraverso un processo di razionalizzazione del dolore e della miseria – la promessa democratica del 1789 con la realtà di esclusione e disagio vissuta dal mondo operaio. Dietro l’apparente stranezza di queste spiegazioni, il libro svela le logiche e le ambizioni di un sapere che tentava di dare forma politica al problema sociale.

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