Il volume si concentra sull'importanza e sulla collocazione delle pratiche di scambio alternative tra il XIII e il XVIII secolo, esaminando in particolare i beni e i servizi utilizzati come mezzi di pagamento nelle transazioni di baratto o in natura.
Nonostante la teoria monetaria enfatizzi il credito e la moneta reale, le monete o la cartamoneta non hanno impedito le transazioni in natura. Entro tale quadro, il baratto non costituisce semplicemente il risultato della mancanza di denaro, ma piuttosto una scelta economica con diverse ragioni, significati e conseguenze, che si riscontra sia nelle aree rurali che in quelle urbane. In epoca moderna, questi metodi di scambio alternativi andavano oltre i semplici ripieghi e avevano un impatto su tutte le attività economiche, dalla produzione al consumo.
Il volume è interamente disponibile in accesso aperto a questo link.