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Dipendenza e schiavitù nelle lezioni del Bonn Centre

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Il BCDSS dell'Università di Bonn mira a superare l'opposizione binaria "schiavitù contro libertà". Si tratta di un cluster di ricerca nell'ambito della Strategia di eccellenza dei governi federale e statale. Il cluster è un progetto congiunto di ricercatori provenienti da diversi ambiti, tra cui antropologia, archeologia, studi asiatici e islamici, studi religiosi comparati, letteratura medievale tedesca, storia e teologia. Proponiamo la "dipendenza asimmetrica" come nuovo concetto chiave che comprende tutte le forme di schiavitù nel tempo e nello spazio.

Particolarmente interessanti sono le lezioni, che affrontano una serie di problematiche legate alla libertà sul lavoro.
Un approfondito taglio di genere viene dato dalla lectio su Gender Inequalities in Pre-Hispanic Times: Clues from the Iconography of Coastal Ecuador tenuta da María Fernanda Ugalde, Pontificia Universidad Católica del Ecuador, Quito. La presentazione esamina questi temi, portando alla luce un discorso ideologico che è cambiato nel tempo. Intorno a 2500 anni fa, una chiara rottura si manifesta nelle differenze tra l'inizio del Periodo di Sviluppo Regionale e il precedente Periodo Formativo. Dopo circa 3.000 anni di produzione di figurine esclusivamente femminili, si sviluppa una nuova tradizione che enfatizza i personaggi maschili e il loro controllo degli spazi pubblici. 


 

 

Per la serie Joseph C. Miller Memorial Lecture Series, lo scorso ottobre João Fragoso, Universidade Federal do Rio de Janeiro, Brazil e Thiago Krause, Universidade Federal do Estado do Rio de Janeiro, Brazil  hanno parlato di Sugar Mill Owners, Slavery, and the Slave Trade in Brazil: Bahia and Rio de Janeiro, 1600-1750. I due studiosi hanno fatto un’analisi comparativa dei due maggiori porti schiavisti delle Americhe, Salvador e Rio de Janeiro, discutendo il loro ruolo nella storia della tratta atlantica degli schiavi e le somiglianze e le differenze nelle loro traiettorie storiche.

 

 

Una visuale diversa, invece, è stata portata da Andrew Wells che guarda oltre il imite umano, e verso la schiavitù, lo sfruttamento e la violenza degli e sugli animali. Nel suo paper Slavery Beyond the Human: Animals and Chattel Slavery in the British Atlantic World, 1600–1840, Wells mostra come gli animali abbiano avuto un ruolo centrale nella storia della schiavitù transatlantica che solo di recente ha suscitato l'interesse degli studiosi. Di vitale importanza per l'agricoltura delle piantagioni, gli animali sono stati fondamentali anche per altri aspetti della schiavitù e del processo di asservimento. I cavalli svolgevano un ruolo cruciale nelle guerre africane che rifornivano gli schiavi e gli squali erano un utile strumento di terrore per i capitani dei negrieri per sopraffare il loro equipaggio e il loro carico umano. Un piccolo ma significativo commercio di animali esotici, in particolare di uccelli, era condotto dai mercanti di schiavi in parallelo alla loro attività principale, e gli animali domestici erano compagni importanti nelle colonie britanniche di schiavi sia bianchi che neri. I cani erano una fonte di piacere oltre che di lavoro: notoriamente allevati e usati per cacciare gli schiavi fuggitivi, servivano anche a combattere le infestazioni di parassiti nei campi di canna da zucchero e offrivano protezione da intrusi e ladri.

 

 

I video delle altre lezioni sono disponibili sulla pagina Youtube del centro. 

 


I testi sono una traduzione e rielaborazione di quanto reperibile alle pagine degli eventi sul sito del Bonn Center for Dependency & Slavery Studies.