Questo libro studia la popolazione femminile della città di Torino dal punto di vista della proprietà e del lavoro - dunque escludendo l'aristocrazia - nella seconda metà del Seicento, ovvero in un contesto di grave crisi socioeconomica. Spesso le famiglie dell'antico regime vengono presentate come patriarcali, sottolineando la logica di subordinazione tra marito e moglie e la priorità della difesa della coesione familiare; qui si mette in discussione tale schema, si segnalano le asimmetrie di potere radicate nelle relazioni economiche tra coniugi, e si mostra che a Torino, sotto il dominante discorso patriarcale, attraverso la proprietà ed il lavoro le donne potevano aprirsi spazi di azione e di scelta, influendo sulle relazioni all'interno della famiglia.

Lo studio si avvale di fonti d'archivio di diverso genere (giudiziarie, notarili, registri di corporazioni e congregazioni di carità) e si concentra sulla ricostruzione della vita all'età ed all'interno del matrimonio, mettendo in risalto la specificità dei contesti.

L'autrice è studiosa della storia di Torino in età moderna, ora ricercatrice in storia moderna presso il GRHIS – Groupe de recherche d'Histoire, Università di Rouen, ed il volume è pubblicato come primo della serie Genre à lire…et à penser, diretta da Anna Bellavitis e Sophie Devineau.Beatrice Zucca Micheletto, Travail et propriété des femmes en temps de crise (Turin, XVIIIe siècle), Presses universitaires de Rouen et du Havre, 250 pagg., 2014.