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Novecento friulano antagonista

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È stata da pochi giorni pubblicata online, sul sito La storia, le storie del Friuli occidentale (http://www.storiastoriepn.it/novecento-friulano-antagonista-genesi-e-sviluppo-di-un-movimento-operaio-di-frontiera-dal-primo-al-secondo-dopoguerra/), un'ampia anticipazione delle ricerche di Gian Luigi Bettoli, socio Sislav, storico del movimento operaio e sindacale, collaboratore dell'Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione di Udine e presidente regionale di Legacoopsociali. Sotto il titolo «ovviamente tendenzioso» Novecento friulano antagonista. Genesi e sviluppo di un movimento operaio di frontiera: dal primo al secondo dopoguerra egli ha sintetizzato, come racconta sul sito, i risultati di una ricerca completata quasi dieci anni fa per l'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, ma mai pubblicata (anche se annuncia la prossima pubblicazione del libro Il volto nascosto dello sviluppo. Contadini, operai e sindacato in Friuli dalla Resistenza al “miracolo economico”).


Si tratta di una storia collettiva in cui fermentano esperienze individuali, più o meno irregolari; scrive Bettoli nella conclusione: «Per quanto il lavoro abbia utilizzato i canoni tradizionali della storia politica, risente del fascino per le vere e proprie avventure di Achille Durigon che attraversa in bicicletta l’Europa, di Costante Masutti che cerca di impersonare diligentemente l’homo sovieticus, per la scatenata fantasia epistolare di Carlo Marinato, i voli sulle Ande di Andrea Tomsich, gli epici scioperi capitanati dai fratelli Fabretti a Buenos Aires, per le storie delle delegate clandestine della Cgdl che sopravvive all’arresto di tutti i suoi propagandisti, occultatesi così bene da essere quasi tutte sfuggite anche alla schedatura della memoria»; e a questi si aggiunge Pier Paolo Pasolini, segretario del PCI di Casarsa ed espulso nel 1951 in seguito all'accusa di corruzione di minorenni.

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