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Alessandro Stanziani: Bondage (Berghahn 2014)

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Una storia globale del lavoro attraverso le frontiere dall'Europa alla Russia all'Oceano indiano e dal sedicesimo al ventesimo secolo: questo libro ne disegna, attraverso un massiccio lavoro su fonti in lingua inglese, francese e russa, una mappa mondiale, contestando le visioni più diffuse sul lavoro schiavile e salariato. Diverse forme di lavoro schiavile e forzato sono state essenziali al dominio coloniale nell'Oceano Indiano e in Africa: Stanziani mostra come esso fosse del tutto compatibile con lo sviluppo del capitalismo di mercato e del mercato mondiale, anzi è stato un pilastro dello sviluppo economico che ha caratterizzato tutta l'Eurasia tra Sei e Ottocento. Questo fu infatti uno sviluppo ad alta intensità di lavoro, la cui richiesta venne non diminuita, ma molto aumentata dalla rivoluzione industriale: questo mondo non si può dire finito prima della Belle Epoque, della seconda rivoluzione industriale e dello sviluppo del welfare state. Nelle parole di Marcel Van Der Linden: This is an iconoclastic work, based on a vast knowledge of the relevant literature and on archival materials in French, English, and Russian. It effectively undermines several certainties that have characterized our thinking about the history of labor relations worldwide.

 Alessandro Stanziani, già autore di rilevanti studi sul capitalismo e l'imperialismo nell'età contemporanea, è docente presso l'EHESS di Parigi. Bondage. Labor and Rights in Eurasia from the Sixteenth to the Early Twentieth Century, Berghahn Publishers, 268 pagg.

 

 

 

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