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Convegno "Delinquency, crime and repression in History" (Béja, 17 - 19 dicembre 2020)

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L'Associazione tunisina-mediterranea per gli studi storici, sociali ed economici (TMA per HSES) e il Centro mondiale tunisino per gli studi, la ricerca e lo sviluppo (TWC for SRD) organizzeranno il tredicesimo simposio internazionale sul tema: “Delinquenza, crimini e repressione in Storia ", il 17, 18 e 19 dicembre 2020.

La questione della delinquenza, nel senso più generale del termine, è particolarmente complessa perché criminologi, sociologi, psicologi, psicoanalisti, medici, avvocati e storici che hanno studiato a fondo questo argomento hanno spesso espresso opinioni molto diverse e persino contraddittorie. Le difficoltà sorgono non appena si definisce il fenomeno. Nella legge francese, la parola "delinquenza" designa tutti i tipi di reati. Questi rientrano in tre categorie: trasgressioni; che costituiscono reati molto leggeri, crimini a livello intermedio e crimini tra cui omicidi, omicidi volontari non premeditati e omicidi, omicidi volontari premeditati. Negli ultimi anni, in molti paesi, lo stupro è entrato in questa categoria di crimini. La lingua araba distingue tra delinquenza ("inhiraf") che designa i crimini minori e il crimine ("jarima") che si applica ai crimini e ai reati più gravi. Secondo Ibn-Mandhour, la parola "jurm" significa un'offesa ("jinayà"), un peccato ("dhenb"), un crimine ("jarimà") o incredulità ("kufr"). [1] Il termine "inhiraf" si riferisce approssimativamente a cattiva condotta; è l'opposto dell'onestà o della giustizia. [2] Nell'inglese quotidiano, la parola "crimine" generalmente copre tutti i reati. Tuttavia, in alcuni paesi della cultura anglosassone, la parola "crimine" è usata per descrivere un reato punibile con la reclusione, e la parola "reato" per un reato minore, in linea di principio soggetta a punizione finanziaria.

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