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"Women and Industry in the Balkans: The Rise and Fall of the Yugoslav Textile Sector", di Chiara Bonfiglioli

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Il nuovo lavoro di Chiara Bonfiglioli, "Women and Industry in the Balkans: the rise and fall of the Yugoslav textile sector", disponibile dal 19 settembre.

Il nuovo lavoro di Chiara Bonfiglioli sarà disponibile dal 19 settembre. Women and Industry in the Balkans: the rise and fall of the Yugoslav textile sector costituisce l'ultima fatica della brillante ricercatrice della Juraj Dobrila University of Pula, tra le principali studiose del lavoro femminile nella ex Jugoslavia. Il saggio inquadra il lavoro produttivo come uno dei principi fondamentali dell'emancipazione femminile jugoslava, chiave della politica socialista promulgata dalla SFRJ nel secondo dopoguerra. Sotto Tito, l'industrializzazione portò infatti molte giovani donne ad unirsi ai settori tradizionalmente "femminizzati" dell'industria, tanto da rendere il tessile uno dei simboli dello sviluppo, del consumo e della modernità del socialismo balcanico. Sintomaticamente, negli anni Ottanta la Jugoslava rappresentava ancora uno dei principali produttori mondiali di tessuti e capi di abbigliamento. A partire dal 1991, tuttavia, la disgragazione della Repubblica federale ha accelarato i tempi di un crisi già in corso, generando la progressiva chiusura della fabbriche, bancherotte ed una significativa ondata di licenziamenti. Costretti al precariato, spesso sfruttando posti di lavoro nel settore privato, molti tessili si sono trovati così a cambiare radicalmente il loro modo di vivere e la loro prospettiva occupazionale: un percorso ricostruito da Chiara Bonfiglioli grazie alla raccolta di oltre sessanta interviste ad ex operai dell'abbilgiamento, al reperimento di periodici di fabbrica e a materiale d'emeroteca raccolto in Croazia, Macedonia, Servia, Bosnia-Erzegovina e Slovenia. Un libro capace di andare oltre l'ascesa e la caduta del settore tessile jugoslavo, scavando tra le implicazioni della transizione post-socialista attraverso domande più ampie sui ricordi del socialismo, sui persistenti sentimenti di attaccamento al sistema di welfare e sulla complessità della riconversione produttiva.

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