È stato da poco presentato il documentario Addio Italia, non tornerò. I nostri giovani, gli emigranti degli anni 2000, realizzato da Barbara Pavarotti per la Fondazione Paolo Cresci di Lucca. Grazie al ricorso ai social network, l’inchiesta ha raggiunto 350.000 italiani emigrati in tre continenti, focalizzandosi su Inghilterra, Germania, Spagna, Estonia, Usa e Australia. Sono stati intervistati in profondità uomini e donne nati prevalentemente tra anni ’80 e ’90, occupati in diversi settori. A questo link si possono ascoltare alcuni estratti da una trentina di interviste.

Secondo l’Ocse l’Italia è oggi all’ottavo posto nel mondo come paese di emigrazione: solo nel 2017 quasi 300.000 giovani hanno scelto la strada dell’espatrio per ragioni di lavoro. L’emigrazione è tornata a livelli postbellici, ma il fenomeno ha caratteri e motivazioni completamente diversi da quelli del passato: è su questi cambiamenti che il film offre importanti spunti di analisi e discussione.

La Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana promuove la conoscenza dell’emigrazione dall’Ottocento ai giorni nostri. È sorta nel 2002 attorno all’Archivio Paolo Cresci, acquisito dalla Provincia di Lucca nel 1998. Sulla base di un interesse familiare Cresci collezionò epistolari, cartoline, fotografie, riviste, libri e oggetti personali di emigranti, in particolare dalla Garfagnana, tra Otto e Novecento.