Notizia

Article: designed by vectorsmarket15 from Flaticon

Article: designed by vectorsmarket15 from Flaticon

CFP - Archiv für Sozialgeschichte 67 (2027) Società rurali in transizione (XIX–XXI secolo) (scadenza 15 gennaio 2026)

Durante una conferenza organizzata dalla Fondazione Friedrich Ebert il 25–26 giugno 2026 si discuteranno proposte di contributo per il volume Archiv für Sozialgeschichte 67 (2027).

Call for Papers
Archiv für Sozialgeschichte 67 (2027)
Società rurali in transizione
(XIX–XXI secolo)

Negli ultimi anni, le società rurali sono diventate oggetto di crescente attenzione mediatica. In Francia, Germania e Paesi Bassi, gli agricoltori hanno protestato contro le politiche agricole dei governi, la caduta dei prezzi dei prodotti agricoli, il degrado delle infrastrutture e la scarsa attenzione ai bisogni delle popolazioni rurali, organizzando cortei di trattori, blocchi stradali e roghi di pneumatici.

Sebbene le società rurali siano state spesso romanticizzate come un’alternativa armoniosa alla vita urbana, nel XIX e XX secolo esse hanno conosciuto conflitti e disuguaglianze persistenti. In tutta Europa, le società rurali e gli stili di vita delle popolazioni che vivevano in campagna, sulle coste o in regioni montane hanno subito trasformazioni profonde a seguito dei processi di modernizzazione agricola e della costante interazione con la società urbana e i centri politici.

Diverse discipline accademiche discutono oggi la costruzione – o piuttosto la decostruzione – dell’idea di spazio rurale; il potere discorsivo della dicotomia urbano-rurale; e gli effetti duraturi dell’economia globalizzata. Sebbene la distinzione tra aree urbane e rurali sia certamente evidente, essa condiziona eccessivamente la percezione delle società rurali come residui di un’epoca premoderna. Le società rurali comprendono comunità agricole, villaggi di pescatori, regioni agricole specializzate, ma anche cittadine plasmate dall’industria e dal commercio.

Come si sono sviluppate le società in queste aree sullo sfondo dei processi di trasformazione economica e dell’egemonia culturale della città come modello di vita nell’età moderna? Gli editori dell’Archiv für Sozialgeschichte (AfS) prendono questa domanda come punto di partenza per esaminare condizioni di vita, cambiamenti sociali e sviluppi politici nelle aree rurali dall’inizio del XIX secolo fino alle società industriali alla fine del XX secolo.

I modi di vita rurali, e le trasformazioni che li hanno attraversati, hanno plasmato – e continuano a plasmare – una parte significativa della società. Non dovrebbero essere considerati un’eccezione rispetto alla norma. Nel 1925, per esempio, oltre un terzo della popolazione tedesca viveva in villaggi con meno di 2.000 abitanti. Nel 2010, circa il 29% della popolazione viveva ancora in cosiddetti centri di medie dimensioni, fino a 20.000 abitanti, dotati di infrastrutture essenziali come scuole, strutture sanitarie e servizi culturali.

Quali cambiamenti di lungo, medio e breve periodo hanno caratterizzato queste società? Quali continuità hanno modellato la vita comunitaria? Come erano organizzate le comunità rurali e i piccoli centri? Quali autorappresentazioni sono state prodotte e quali visioni per il futuro delle società rurali sono emerse? L’obiettivo è focalizzarsi sui mondi rurali e sulla loro società, per delineare una storia sociale delle aree rurali nei secoli XIX e XX che superi la dicotomia “essere diversi dalla città” e riconosca un ruolo autonomo alle società rurali moderne.


Disuguaglianze all’interno e tra società rurali

Lo sviluppo economico della Germania e dell’Europa nell’età moderna ha determinato profondi cambiamenti strutturali nelle condizioni di lavoro, vita e abitazione. Ciò ha portato a una trasformazione – ma non necessariamente a una riduzione – delle varie dimensioni della disuguaglianza.

Processi politici hanno influenzato il modo in cui tali disuguaglianze sono state affrontate: in Europa, attraverso la graduale abolizione delle pratiche feudali a partire dall’inizio del XIX secolo; nell’Impero tedesco, con l’abolizione dei regolamenti sulla servitù domestica nel 1919; in America Latina, tramite riforme agrarie; nell’Europa orientale e nella DDR, mediante la collettivizzazione dell’agricoltura; in Italia, con l’abolizione della mezzadria negli anni Sessanta.

Questa sezione include temi quali: proprietà e rapporti di potere nelle aree rurali; ruolo dello Stato, dell’amministrazione, delle chiese e della religione; strutture dell’istruzione, dei media e dei trasporti; effetti delle crisi economiche, delle interdipendenze globali e degli interventi politici.

Come è mutata la differenziazione funzionale nelle società rurali tra XIX e XXI secolo? Come è stata affrontata la disuguaglianza nelle aree rurali, e quali cambiamenti e conseguenze si possono individuare? Vanno considerate anche le disuguaglianze tra diverse società rurali.


Economia agricola, ambiente e disuguaglianze sociali

L’emergere del capitalismo agricolo e le innovazioni tecniche nella produzione agricola, ittica e forestale nell’Europa del XIX secolo portarono inizialmente alla formazione di società rurali di classe. Nel corso del XX secolo queste si dissolsero gradualmente, scomparendo del tutto o venendo sostituite da nuove strutture di disuguaglianza sociale.

I ruoli del lavoro e del commercio nelle società rurali subirono mutamenti radicali, dando luogo a ripetute e profonde trasformazioni delle condizioni sociali e degli stili di vita. Queste tendenze furono rafforzate dall’interdipendenza globale dell’agrobusiness e dalle influenze ambientali (sfruttamento eccessivo delle risorse, cambiamento climatico nel XX secolo).

Come hanno inciso i cambiamenti strutturali dell’economia agricola e le sfide ecologiche sulle aree rurali europee e extra-europee? Quali risposte sociali e politiche sono emerse nelle popolazioni rurali? Chi erano gli attori rilevanti?


Società rurali dagli anni Settanta in poi

Negli anni Settanta e Ottanta, lo spostamento strutturale nell’industria (il cosiddetto After the Boom) influenzò profondamente gli sviluppi sociali e le opzioni politiche. Dalla fine del XX secolo, crisi finanziarie e produttive, conseguenze ecologiche degli stili di vita industriali, mobilità e migrazione, nonché la crescita di movimenti autoritari e antidemocratici hanno ridefinito la convivenza sociale.

I media di comunicazione moderni stanno cambiando ritmo e contenuti del discorso pubblico. Il settore primario è stato rivoluzionato da tecnologizzazione e digitalizzazione: il numero di aziende agricole diminuisce costantemente mentre aumenta la superficie coltivata.

La crescita del turismo in alcune aree, combinata con l’emigrazione – specialmente dei giovani – ha trasformato molte società rurali europee. Allo stesso tempo, i sussidi UE, la politica monetaria espansiva e l’aumento dei prezzi delle materie prime hanno reso gli investimenti nei terreni agricoli sempre più attrattivi per le grandi imprese, con conseguente aumento dei prezzi fondiari.

Quali cambiamenti possono essere individuati nelle società rurali negli ultimi decenni, e come interpretarli? I cicli economici della società industriale si applicano anche alle aree rurali, o qui operano dinamiche diverse? Inoltre, come incidono la romanticizzazione contemporanea della vita rurale da un lato e la tendenza a considerare le aree rurali come arretrate politicamente dall’altro sulla percezione di sé degli attori rurali?


Conferenza e invio delle proposte

Durante una conferenza organizzata dalla Fondazione Friedrich Ebert il 25–26 giugno 2026, discuteremo e svilupperemo proposte di contributo e questioni generali relative al tema del volume Archiv für Sozialgeschichte 67 (2027).

Invitiamo tutte le persone interessate a inviare una proposta a afs@fes.de entro il 15 gennaio 2026.

  • Le proposte non devono superare i 3.000 caratteri (spazi inclusi).
  • Possono essere scritte in tedesco o inglese (così come presentazioni e articoli).
  • I contributi selezionati avranno una lunghezza di circa 60.000 caratteri.
  • Scadenza per l’invio degli articoli: 31 dicembre 2026.

Contatti
Archiv für Sozialgeschichte | Dr. Philipp Kufferath | afs[at]fes.de | www.fes.de/afs

Bandi CFP