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CFP - Diritti delle donne, lavoro e attività economiche nelle città europee dell’età moderna Settimana di formazione dottorale (scadenza 31 marzo 2026)

Diritti delle donne, lavoro e attività economiche nelle città europee dell’età moderna. Settimana di formazione dottorale. Università di Rouen, 7–10 settembre 2026

Diritti delle donne, lavoro e attività economiche
nelle città europee dell’età moderna
Settimana di formazione dottorale
Università di Rouen, 7–10 settembre 2026

La ricerca sulla storia delle donne e del genere dialoga costantemente con l’attualità e con le questioni contemporanee: nella storia del lavoro, la discriminazione salariale, il difficile equilibrio tra lavoro e maternità e i vari “soffitti di vetro” sono realtà di lunga durata.

Tuttavia, lo studio del lavoro femminile nelle società preindustriali è stato spesso ostacolato dal silenzio delle fonti, in particolare per quanto riguarda il lavoro delle donne sposate. Questa scarsità documentaria ha spinto gli/le storici/he a diversificare le tipologie di fonti, rivolgendosi a materiali “qualitativi” e in particolare alle fonti giudiziarie, soprattutto nelle regioni europee dove mancano fonti notarili e censimenti (Ogilvie, 2003; Erickson, 2008; Ågren, 2017). La ricostruzione e la quantificazione delle attività femminili nell’età moderna – un periodo di profondi mutamenti segnato da crisi ricorrenti – hanno fatto progressi grazie all’incrocio di dati quantitativi e qualitativi (Macleod, Shepard, Ågren, 2023).

Oltre agli studi sulla protoindustrializzazione e sulla “rivoluzione industriosa”, che avrebbero creato nuove opportunità lavorative per le donne nelle campagne, resta importante sottolineare le opportunità offerte dalle città. Le città erano fonti di sostegno e lavoro per le donne, una risorsa necessaria per l’adattamento delle economie urbane nel contesto della prima globalizzazione (Simonton, 2017 e 2023).

È fondamentale analizzare il contributo femminile – nelle diverse fasi del ciclo di vita – alla produzione di ricchezza e allo sviluppo economico delle città, rivalutando, alla luce degli sviluppi storiografici recenti, le possibilità offerte dagli ambienti urbani in termini di assistenza, accesso ai mercati e ai mestieri, ma anche come contesti in cui potevano svilupparsi attività clandestine o illecite generatrici di reddito, illuminate dalle fonti corporative e giudiziarie (Bellavitis, 2018 e 2023).

Oltre a evidenziare la presenza di donne di ogni età e stato civile nel mercato del lavoro retribuito, la ricerca ha proposto un modello della loro presenza nelle corporazioni che contraddice la “decline thesis”, secondo cui le donne sarebbero state escluse dalle corporazioni nell’età moderna (Howell, 1986; Wiesner, 1986; Ogilvie, 2003). L’immagine del “movimento a fisarmonica” proposta da Angela Groppi per Roma (Groppi, 1990) descrive efficacemente il processo per cui l’inclusione o l’esclusione delle lavoratrici dalle corporazioni dipendeva dalle condizioni economiche, pur restando il mondo corporativo fondamentalmente patriarcale (Ogilvie, 2019). Inoltre, anche senza una piena partecipazione alle corporazioni, le donne potevano costituire una forza lavoro importante, al limite del lavoro sommerso, in una zona grigia oggi meglio studiata, soprattutto dalla storia contemporanea (Teseo – https://www.teseopress.com/dictionnaire/).

Ricerche recenti hanno reinserito le attività economiche femminili nel “grande racconto” dello sviluppo del capitalismo e dell’ascesa delle economie dell’Europa nordoccidentale, inserendo l’analisi in un quadro più ampio che consideri i sistemi legali, le norme sulla trasmissione della proprietà, i modelli familiari e l’accesso femminile all’istruzione, adattando inoltre al Medioevo e all’età moderna categorie elaborate dagli economisti contemporanei (Van Zanden, De Moor, Carmichael, 2019). Questo modello ha però ricevuto critiche fondate, perché non tiene conto dell’insieme delle ricerche europee sulle attività economiche e i diritti delle donne, in particolare nell’Europa meridionale (Sarti, Zucca Micheletto, Lanzinger, De Rosa, 2022).

Parallelamente, le ricostruzioni econometriche dei salari su lunghissimo periodo hanno fornito la base per il modello della “Little divergence” tra Europa settentrionale e meridionale (Allen, 2001): un modello discutibile, fondato su serie parziali che raramente includono i salari femminili (Humphries, Weisdorf, 2019) e che, anche in questo caso, ignora in larga parte la ricerca sull’Europa del Sud (Rota, Weisdorf, 2020).

Qualsiasi indagine sull’accesso delle donne alle attività economiche – lavoro, commercio, credito ma anche assistenza – deve necessariamente considerare la dimensione giuridica, analizzandone i diritti economici e le modalità con cui essi venivano esercitati (Bellavitis, Zucca Micheletto, 2019). I concetti di “agency” e “capabilities” restano fondamentali nella storia delle donne e nella storia di genere (Simonton, Montenach, 2013).

La settimana di formazione dottorale, organizzata nell’ambito del programma ANR DÉFI
(https://anrdefi.hypotheses.org/presentation-du-projet), è destinata a dottorandi/e, post-doc e giovani ricercatori/trici che lavorano sulle attività economiche femminili nelle città europee dell’età moderna.

Le mattine saranno dedicate alle lezioni, i pomeriggi alle presentazioni e discussioni dei lavori dei/delle partecipanti. Le lingue di lavoro saranno francese e inglese. I lavori inizieranno la mattina del 7 settembre e termineranno nel pomeriggio del 10 settembre.

Gli organizzatori copriranno l’alloggio (tre o quattro notti) e i pasti, ma non le spese di viaggio.


Le sessioni saranno organizzate attorno ai seguenti temi principali:

  1. Tra quantificazione e microstoria delle traiettorie individuali: approcci multipli al lavoro femminile
  2. Diritti delle donne e agency nelle città europee
  3. Lavoro dentro e fuori le corporazioni urbane
  4. Carità e lavoro
  5. Formazione e apprendistato
  6. Accesso al credito

Modalità di partecipazione

Le proposte di contributo (abstract di 1.500 caratteri in inglese o francese + breve CV) devono specificare:

  • il corpus di fonti utilizzate
  • le principali referenze bibliografiche

Inviare le proposte entro il 31 marzo 2026 ai seguenti indirizzi:

  • anna.bellavitis@univ-rouen.fr
  • corine.maitte@univ-eiffel.fr
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