Talvolta percepita dalla nascente economia politica, come fattore di alienazione individuale e di disgregazione della collettività (Smith 1776, Marx 1867) e, nelle scienze sociali emergenti, al contrario, come vettore di coesione e solidarietà (Durkheim 1893), la divisione del lavoro è un fenomeno eminentemente sociale. La natura e il grado di specializzazione, così come i modi in cui sono organizzate le attività tecniche, sono alla base di una serie di categorizzazioni delle società fatte da etnologi e archeologi. Per gli storici, la divisione del lavoro si riferisce a meccanismi di cooperazione o competizione, tradizione o innovazione, la cui comprensione è essenziale per capire l'evoluzione delle società.
Il convegno sarà l'occasione per esplorare il problema dell'organizzazione sociale del lavoro sulla base dei resti materiali: esaminando diverse categorie di oggetti (utensili, prodotti finiti, scarti, ecc.), immagini e vari tipi di siti archeologici (habitat o laboratori, unità domestiche o produttive, spazi funerari, ecc.) a varie scale (dal manufatto al territorio). Per gli archeologi questi resti materiali sono testimoni privilegiati - a volte gli unici - per comprendere le attività alla base dell'organizzazione delle società indagate.
L'obiettivo del 43° Incontro Internazionale di Archeologia e Storia sarà quello di riflettere, tra specialisti di diverse discipline, culture ed epoche, sull'organizzazione sociale del lavoro all'interno dei gruppi umani, esaminando il legame tra i fenomeni tecnici e gli assetti sociali, nonché i protocolli e i metodi che possono renderne conto.
Per maggiori informazioni si rinvia al sito del bando.