La conferenza, che si terrà all'Università Paris Nanterre e all'EHESS il 12-13 settembre 2024, intende esamina l'uso del concetto di "falso" nella regolamentazione delle attività commerciali ed economiche nell'età moderna. 

La ricerca si inserisce nel solco degli studi che negli ultimi anni hanno riesaminato le pratiche economiche dell'ancien régime come forme di integrazione nei sistemi di potere, prestando particolare attenzione agli attori in conflitto con questi sistemi. Per quanto riguarda le regole del mestiere, il conflitto poteva esprimersi nell'accusa di "falso", rivolta a un prodotto, a un servizio o alla posizione legale di una persona. Un'accusa del genere, infatti, si riferiva a qualsiasi forma di sfida a quanto era stato stabilito come regola. Affermare il carattere "falso" di una cosa chiamava in causa la qualità del prodotto e l'integrità personale di chi lo produceva o lo vendeva, ma comportava anche anche il richiamo ad autorità, regole e giurisdizioni. Indicare il falso era quindi un modo di affermare l'obbedienza alle regole, per garantire la qualità dei beni e dei servizi, oppure era un modo di circoscrivere uno status riservato a pochi privilegiati? L'individuazione del falso costituiva un meccanismo di inclusione/esclusione?

I contributi possono riguardare il concetto di "falso" in senso lato, nei contesti artigianali e commerciali, dal singolo negozio alla città. Sarà data priorità alle proposte che si concentrano sullo spazio urbano. 

Le proposte, di circa 1500 caratteri in inglese o in francese, accompagnate da un breve CV, vanno inviate entro il 2 febbraio 2024 all'indirizzo punirlefaux@gmail.com

Responsabili: Vincent Demont (Université Paris-Ouest-Nanterre), Mathieu Marraud (CNRS-EHESS), Solène Rivoal (INU Champollion d’Albi).