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CFP Genere e lavoro nell'industria dello schermo: approcci di ricerca critica e metodi (scadenza 15 maggio 2022)

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La rivista "Comunicazioni Sociali" raccoglie proposte di articoli per il numero n°1 del 2023

Negli ultimi vent'anni, una crescente attenzione degli studiosi è stata dedicata alle industrie dello schermo come luogo di lavoro e come sito di pratiche culturali e creative istituzionali e individuali (per esempio, Deuze 2007; Mayer, Banks e Caldwell 2009; Hesmondhalgh e Baker 2010). Gli studi in questo campo si sono spesso concentrati sulla produzione di film, televisione e media audiovisivi (per esempio, Caldwell 2008; Barra, Bonini e Splendore 2016; Comand e Venturini 2021), sebbene le forme di lavoro nella circolazione, promozione e ricezione di testi mediali abbiano suscitato interesse (ad esempio, Loist 2011; Grainge e Johnson 2015; Fanchi e Garofalo 2018; Treveri Gennari et al. 2020). All'interno di questi studi, un certo numero di studiosi ha analizzato e utilizzato il genere come categoria analitica per esporre e criticare dinamiche di lavoro ineguali e divisive (per esempio, Foster 1997; Gaines, Vatsal e Dall'Asta 2013-; Bell 2021). La divisione del lavoro in base al genere
e l'esclusione sistematica delle professioniste identificate come donne nell'industria dello schermo emergono come questioni globali e transnazionali (ad esempio, Gledhill e Knight 2015; Hole, Jelača, Kaplan e Petro 2016; Liddy 2020). In Italia, studi pionieristici sul lavoro femminile nel settore audiovisivo possono essere fatti risalire agli anni Settanta (Bellumori 1972; Carrano 1977), ma è solo negli ultimi anni che una prospettiva di genere è stata assunta in modo più sistematico, concentrandosi sulle registe (ad esempio, Scarparo e Luciano 2010, 2013, 2020; Cantini 2013) così come su altre professioni (e.g., Dall'Asta 2008; Cardone e Fanchi 2011; Cardone, Jandelli e Tognolotti 2015; Buffoni 2018; Missero 2022).
Questa attenzione accademica continua a sollevare una serie di domande critiche, teoriche e metodologiche: quanto è strumentale la categoria di genere nell'esporre le dinamiche di potere e i rapporti di lavoro nelle industrie dello schermo italiane del passato e del presente? Come possiamo sostenere le prospettive intersezionali femministe, queer e decoloniali di genere e lavoro in modo significativo? Come possiamo rivedere le prospettive eteronormative e binarie? Infine, come possiamo affrontare i pregiudizi storici nella pratica archivistica e impegnarci con le promesse e i limiti delle tecnologie digitali?

Questo numero speciale della rivista mira a mettere in evidenza una serie di approcci e metodi di ricerca per documentare l'intersezione tra genere e lavoro da una prospettiva diacronica o sincronica. Accoglie una varietà di quadri teorici e casi di studio applicati che identificano e si impegnano (auto)criticamente con la comprensione passata e presente della specializzazione e della discriminazione di genere nelle industrie dello schermo italiane, anche da prospettive comparative e/o transnazionali. Questo numero serve contemporaneamente come piattaforma per gli studiosi e i professionisti dell'industria dello schermo per riflettere criticamente sulle relazioni storiche di pregiudizio e potere di genere nel processo di ricerca, chiamandoli ad esaminare consapevolmente ed esplicitamente i presupposti che sostengono i loro approcci e metodi e la natura e la disponibilità dei loro archivi e risorse di dati. Siamo anche interessati a contributi di educatori e professionisti il cui lavoro integra i principi etici nella formulazione di un insegnamento innovativo guidato dalla ricerca e dalla pratica creativa.


Gli argomenti possono includere, ma non sono limitati alle seguenti aree di indagine:
- Sfide metodologiche negli studi di genere sulle industrie dello schermo italiane.
- Lavoro di genere e condizioni di lavoro nell'industria cinematografica italiana.
- Storiografia del lavoro sullo schermo e revisionismo storico.
- Lavoro dello schermo e studi intersezionali, transfemministi, decoloniali e sulla disabilità.
- Studi critici sull'inclusione e l'industria cinematografica italiana.
- Messa in discussione dei quadri normativi del lavoro nell'industria dello schermo italiano (politici, economici, giuridici, politici).
- Storie di figure nascoste, dimenticate e/o emarginate nel lavoro dello schermo italiano.
- Lavoro di genere nell'industria promozionale dello schermo italiano.
- Etica ed estetica della rappresentazione, del casting e della performance.
- Metodi di ricerca archivistica, esperienze, sfide (politica dell'archiviazione).
- Datafication della ricerca sullo schermo (materialità, tipologia, bias, interpretazione e politica dei dati).
- Digital Humanities e ricerca sul lavoro sullo schermo (mappatura, immersione, digitalizzazione, fonti online).


Dettagli di presentazione
Si prega di inviare il proprio abstract e una nota biografica di 150 parole entro il 15 maggio 2022 a:
redazione.cs@unicatt.it
roza.barotsi@unicatt.it
gloria.dagnino@usi.ch
c.mereukeating@bristol.ac.uk

Gli abstract dovrebbero essere tra le 300 e le 400 parole di lunghezza (in inglese). Tutte le presentazioni dovrebbero includere: 5 parole chiave, nome dell'autore(i), affiliazione istituzionale, dettagli di contatto e una breve biografia per ogni autore.
Gli autori saranno informati dell'accettazione della proposta entro il 30 maggio 2022.
Se la proposta viene accettata, all'autore verrà chiesto di presentare l'articolo completo, in inglese, entro il 18 settembre 2022.

La presentazione di un articolo implica che esso sia inedito e non sia stato considerato per la
pubblicazione altrove.

Gli articoli non devono superare le 5000/6000 parole (incluse le citazioni)
Per le linee guida editoriali, si prega di consultare la sezione "Guida per gli autori" sul sito Comunicazioni sociali sito web http://comunicazionisociali.vitaepensiero.com
I contributi saranno sottoposti a un processo di peer review.
Il numero 1.2023 di Comunicazioni Sociali sarà pubblicato ad aprile 2023.

"Comunicazioni Sociali" è indicizzata in Scopus ed è una rivista valutata di classe A dall'ANVUR in: Cinema, fotografia e televisione (L-ART/06), Arti dello spettacolo (L-ART/05), e Sociologia della cultura e della comunicazione (SPS/08).

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