L'attuale duplice crisi della pandemia globale di Covid-19 e la rinnovata lotta (anch'essa globale) per la giustizia razziale hanno rivolto la nostra attenzione alle donne in tutto il mondo i cui ruoli di servizio di fondamentale importanza richiamano alla mente ed espandono le loro occupazioni simili nel lungo diciannovesimo secolo. Le donne costituiscono la maggior parte della forza lavoro che è stata considerata "essenziale" durante la pandemia: dai servizi sanitari e sociali al commercio al dettaglio e ad altri lavori nel settore dei servizi. Le donne sono state colpite in modo sproporzionato dalla perdita del lavoro, sia per licenziamenti involontari che per dimissioni volontarie dovute alla necessità di fornire cure "essenziali" a casa, in modo più significativo come insegnanti dei loro figli ormai quasi scolarizzati. Attraverso vari orizzonti di servizio oggi, osserviamo anche che le donne, specialmente quelle di colore, continuano come in passato a confrontarsi con la discriminazione, la subordinazione e l'emarginazione istituzionalizzate.
Sia questa inquietante realtà contemporanea che i suoi precedenti storici rendono chiara l'ambiguità intrinseca del servizio delle donne. Da un lato, come hanno dimostrato Hannah Branch e Melissa Wooten, le occupazioni di servizio possono offrire campi di azione che abilitano nuovi percorsi di mobilità sociale per le donne; dall'altro, come con le madri-insegnanti virtuali di oggi, tale servizio spesso perpetua gli stereotipi domestici, i conflitti razziali e l'appartenenza alla classe, mentre ha anche un grave impatto sulla progressione della carriera, sul potenziale di guadagno nella vita e sullo stress emotivo in corso.
Gli studi su donne e servizio si concentrano principalmente su tre aree di ricerca principali: 1) donne e servizio domestico, 2) donne e servizio in un contesto imprenditoriale e 3) donne e servizio militare. Kristina Booker, in particolare, concettualizza le donne in servizio come impegnate in tale lavoro da un "senso di" dovere "spiritualizzato umanitario, o come dipendenti che lavorano effettivamente per un salario.
Non così ben esaminata, tuttavia, è la complessità del servizio femminile come fattore abilitante o disabilitante in un contesto transatlantico. Per tutto il lungo diciannovesimo secolo, le donne nel mondo transatlantico furono impegnate in una serie di ruoli di servizio, comprese le cause di infermieristica, insegnamento e riforma. Molti hanno svolto lavori umili senza gloria o riconoscimento, mentre alcuni hanno ricoperto ruoli di leadership in vari movimenti, come l'antischiavista, la temperanza, i diritti dei lavoratori, i diritti delle donne e il servizio alla comunità. Diverse hanno servito apertamente nel rispetto della famiglia e della società, mentre altre donne sono state costrette a camuffarsi per servire la causa prescelta. Per una serie di seminari virtuali, l'Intercontinental Cross-Currents Network sollecita considerazioni sui contributi delle donne in ruoli di servizio ad ampio raggio nel mondo transatlantico durante il lungo diciannovesimo secolo.
Queste conversazioni di 90 minuti si svolgeranno tramite il sistema di conferenze virtuali della Martin Luther University, MLUConf, a giugno e luglio 2021 (date specifiche da seguire). La serie verrà lanciata lunedì 7 giugno alle 11:30 (EST) con il relatore principale, Jake Wynn, del Missing Soldiers Office a Washington, che siamo onorati di accogliere. Discuterà del lavoro umanitario di Clara Barton, che ha fondato la Croce Rossa americana nel 1884.
Diamo il benvenuto a panel, tavole rotonde e singoli documenti. Per presentazioni individuali, fornire un abstract di 300 parole; per proporre un panel o una tavola rotonda inviare una breve descrizione dell'argomento e un abstract di 300 parole per ogni relatore. Invia questi materiali tramite e-mail a crosscurrents@amerikanistik.uni-halle.de entro il 15 marzo 2021.
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