L’appello di marzo 2012, i promotori, le adesioni

Il testo dell'appello per la creazione di una società italiana di storia del lavoro (marzo 2012)

 

  • Nel passaggio tra XX e XXI secolo da più parti è stata dichiarata la crisi della categoria “lavoro”, quando non addirittura con grande enfasi la “fine del lavoro” tout court. Ciò è avvenuto su due differenti livelli, concettuale e storiografico: sul piano teorico-concettuale, la crisi è apparsa sia nei termini di eclissi del lavoro come lo si era conosciuto all’alba della rivoluzione industriale e dell’espansione capitalistica, sia nei termini della conseguente impossibilità di restituire una visione complessiva e unificante sul terreno analitico; sul piano storiografico, si è manifestato un forte calo d’interesse per il lavoro e i lavoratori come oggetto di studio. Da più parti si è rimessa in discussione tanto la transizione novecentesca di paradigma storiografico (dalla storia politica delle classi dirigenti alla storia della società), quanto la “nuova” storia del lavoro, radicalizzando ripensamenti già in atto lungo faglie interne al campo stesso della storia sociale.
  • Oggi, mentre si assiste ad una ripresa d’interesse per gli studi di storia del lavoro – sotto tale definizione ricomprendendo ambiti di ricerca pur molto diversi tra loro – la crisi di senso e di metodo delle discipline storiche permane. Nuovi equilibri si sono affermati e la transizione di paradigma è considerata da parti consistenti del campo storiografico una vicenda del passato, vale a dire superata o da superare: e con essa non solo le eccessive sicurezze della “storia economica e sociale”, ma la possibilità stessa di una conoscenza storica generale e strutturale. Il ritorno della storia politica tradizionale e la diffusione di una sensibilità “culturalista” sembrano aver sancito la definitiva emarginazione di oggetti che si vogliono desueti quali i lavoratori, le lavoratrici, le loro vite dentro e fuori i luoghi di lavoro, i loro movimenti e le loro organizzazioni.
  • Due elementi, tuttavia, portano a ridimensionare questa lettura dell’ultimo quarantennio storiografico: da un lato, la labour history continua a produrre nel mondo risultati di assoluto rilievo, anzi si diffonde nei contesti di nuova industrializzazione e accompagna le nuove ondate del conflitto che inevitabilmente si generano; dall’altro, anche in Italia, una nuova generazione di ricercatori e ricercatrici, cresciuta e maturata nel ventennio della “crisi” della storia, ha continuato, anche in virtù di una robusta inserzione nei dibattiti internazionali e di un dialogo interdisciplinare con le altre scienze sociali, a percorrere i sentieri della storia del lavoro.
  • Lungi dall’attraversare un’eclissi, dunque, dentro e fuori i confini nazionali la storia del lavoro sta assumendo i tratti di un’”area di interesse” di crescente rilievo. Le ricerche hanno di fatto realizzato un sostanziale ampliamento del proprio oggetto e delle strumentazioni di indagine, e hanno moltiplicato i punti di vista prospettici. Si tratta di un ampliamento di natura tematica (con l’estensione a forme e identità non legate al lavoro industriale dipendente e alle strutture sindacali di organizzazione), cronologica (con il superamento all’indietro dello steccato della prima rivoluzione industriale) e geografica (in una prospettiva transnazionale e che include i processi di mobilità dei lavoratori come costitutivi e strutturanti le condizioni stesse di lavoro).
  • Sono ormai maturate le condizioni di una rinnovata presenza e incidenza degli studi sul lavoro nel panorama della cultura e della storiografia italiana. Ma sono maturate in modo spesso disperso e frammentato, seguendo percorsi a volte individuali, frutto della vitalità degli stimoli a cui intendono dare risposta, e tuttavia in assenza di circuiti di ricerca organizzati, visibili e trasparenti, che consentano uno scambio proficuo di esperienze, progetti e risultanze in prospettiva di una loro circolazione.
  • È giunto il momento di istituire più strette relazioni fra studiosi di diversa formazione, fra approcci, sensibilità e metodi, fra generazioni di ricercatori, fra le istituzioni ancora interessate a promuovere la conoscenza e la storia del lavoro: per promuovere una cooperazione effettiva c’è bisogno di un coordinamento, di uno spazio di confronto, di scambio di informazioni, di discussione che sappia connettere i mille rivoli in cui si articola, spesso individualmente, una ricerca ricca e tutt’altro che residuale. Si tratta di costruire insieme un luogo d’incontro tra storici e al contempo tra studiosi del passato e di altri settori delle scienze umane (dai giuristi agli scienziati sociali, agli economisti), in cui sia possibile mettere a raffronto le reciproche acquisizioni, avviare scambi e collaborazioni, articolare e moltiplicare le prospettive conoscitive sul lavoro. Nel tentativo di praticare una storia del tempo presente, di individuare e discutere le caratteristiche del mondo attuale in una dimensione temporale non schiacciata sull’attualità, ma che sappia però raccoglierne le domande, nonché valorizzarla e ricondurla nello spazio di una contemporaneità lunga.
  • Per questo lanciamo l’idea della formazione di una Società italiana di storia del lavoro, una forma associativa ampiamente diffusa nell’area di lingua inglese. Il fine principale resta quello di mettere in comune le diverse esperienze: nell’era di Internet l’incontro potrebbe sembrare scontato, ma il mezzo tecnico non è sufficiente senza il momento organizzato, che potrebbe fungere da catalizzatore di una crescita collettiva del sapere, improntato alla condivisione, alla collaborazione, allo scambio reciproco. Censire le ricerche, promuovere la tutela archivistica, offrire sedi specifiche di dibattito e formazione, intensificare lo scambio internazionale, mettere in relazione metodi, interpretazioni, fonti, facilitare la comunicazione pubblica dei risultati delle ricerche storiche: sono questi alcuni dei principali compiti che una Società potrebbe assolvere, valorizzando l’esperienza degli studiosi maturi e offrendo spazi di crescita a studenti, dottorandi, giovani ricercatori.

I promotori

Luca Baldissara (Università di Pisa)
Lorenzo Bertucelli (Università di Modena e Reggio Emilia)
Andrea Caracausi (Università di Padova)
Tullia Catalan (Università di Trieste)
Laura Cerasi (Università di Genova)
Giovanni Contini Bonacossi (Soprintendenza Archivistica Toscana, Firenze)
Christian G. De Vito (International Institute of Social History, Amsterdam)
Ferdinando Fasce (Università di Genova)
Giovanni Favero (Università di Venezia)
Marco Fincardi (Università di Venezia)
Stefano Gallo (Università di Pisa)
Giovanni Levi (Università di Venezia)
Stefano Musso (Università di Torino)
Michele Nani (Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea – CNR, Genova)
Ilaria Pavan (Scuola Normale Superiore, Pisa)
Santo Peli (Università di Padova)
Stefano Petrungaro (Institut für Ost-und Südosteuropaforschung, Regensburg)
Michela Ponzani (Istituto Storico Germanico, Roma)
Giovanni Ruocco (Università “La Sapienza”, Roma)
Devi Sacchetto (Università di Padova)
Simone Selva (Fondazione Claudio Sabattini, Bologna)
Marica Tolomelli (Università di Bologna)
Jorge Torre Santos (Università di Milano)
Ariella Verrocchio (Istituto Livio Saranz, Trieste)

Le adesioni pervenute

Cristina Accornero, Torino

Stefano Agnoletto, Kingston University, London

Aldo Agosti, Università di Torino, Torino

Marco Albeltaro, Università di Torino, Torino

Manfredi Alberti, Istat, Roma

Francesco Ammannati, Firenze

Maurizio Antonioli, Università di Milano, Milano

Archivio storico “Bigio Savoldi e Livia Bottardi Milani”, Brescia

Archivio storico della Cgil nazionale, Roma

Adriana Argentini, Cgil Roma

Vittore Armanni, Milano

Paul Arpaia, Indiana University of Pennsyilvania, Indiana (PA)

Associazione veronese di documentazione, studio e ricerca. Biblioteca e archivio storico, Verona

Anna Badino, Università di Torino, Torino

Claudia Baldoli, University of Newcastle, Newcastle

Paolo Barcella, Università di Bergamo, Bergamo

Stefano Bartolini, Istituto storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea, Pistoia

Riccardo Bellofiore, Università di Bergamo, Bergamo

Andrea Bellucci, Comune di Montelupo Fiorentino, Montelupo (FI)

Filippo Benfante, Firenze

Cecilia Bergaglio, Università di Torino, Torino

Luciano Berselli, CdL, Reggio Emilia

Fabio Bertini, Università di Firenze, Firenze

Eloisa Betti, Università di Bologna, Bologna

Gian Luigi Bettoli, Istituto friulano storia movimento di liberazione, Udine

Emiliano Bevilacqua, Università del Salento, Lecce

Roberto Bianchi, Università di Firenze, Firenze

Biblioteca-Archivio “Emilio Sereni” dell’Istituto “Alcide Cervi”, Gattatico (RE)

Aad Blok, IISG Amsterdam, Amsterdam

Adriano Boano, Torino

Cinzia Bonato, Università di Torino, Torino

Vando Borghi, Università di Bologna, Bologna

Paolo Borioni, Fondazione Brodolini, Roma

Edoardo Borruso, Ass. “Duccio Bigazzi”, Milano

Emiliano Brancaccio, Università del Sannio, Benevento

Francesco Bravi, Roma

Piero Brunello, Università di Venezia, Venezia

Enrico Bullian, Università di Trieste, Trieste

Sandra Burchi, Università di Pisa, Pisa

Angelo Matteo Caglioti, University of California, Berkeley

Marco Caligari, Università di Venezia, Venezia

Paolo Cammarosano, Università di Trieste, Trieste

Alice Campetti, Université Paris 8 – Vincennes-Saint Denis, Paris

Enrico Cardile, Spi-Cgil nazionale, Roma

Aldo Carera, Bibliolavoro, Sesto San Giovanni

Lorenzo Carletti, Soprintendenza BAPSAE di Pisa e Livorno,

Francesco Carnevale, Fondazione Michelucci, Fiesole

Giulia Cartini, Istituto Italiano di Cultura, Amsterdam

Bruno Cartosio, Università di Bergamo, Milano

Alessandro Casellato, Università di Venezia, Venezia

Elisa Castellano, Coordinamento nazionale degli Archivi storici, biblioteche e centri di documentazione della Cgil, Roma

Pietro Causarano, Università di Firenze, Firenze

Luigi Cavallaro, Palermo

Franco Cazzola, Università di Bologna, Bologna

Annalisa Cegna, ISR Macerata, Macerata

Centro di documentazione sindacale e biblioteca della Camera del lavoro, Biella

CGIL Lombardia, Milano

Gloria Chianese, Fondazione “Di Vittorio”, Roma

Ornella Cilona, CGIL, Roma

Marco Cipolloni, Università di Modena e Reggio Emilia, Modena

Michele Colucci, ISSM-CNR, Napoli

Philip Cooke, University of Strathclyde in Glasgow, Glasgow

Renato Covino, Università di Perugia, Perugia

Flavia Cumoli, Université Libre Bruxelles

Pasquale Cuomo, Università di Pisa, Pisa

Maria D’Amuri, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, Torino

Lorenzo D’Angelo, Università di Milano Bicocca, Milano

Adriana Dadà, Università di Firenze, Firenze

Nino De Amicis, Torino

Andreina De Clementi, Roma

Michele De Gregorio, Fondazione Micheletti, Roma

Marco De Nicolò, Università di Cassino, Cassino

Maria Rosaria De Rosa, Università “L’Orientale”, Napoli

Rossella Del Prete, Università del Sannio, Benevento

Maria Paola Del Rossi, Fondazione Di Vittorio, Roma

Silvia Del Vecchio, Roma

Michelangela Di Giacomo, Università di Siena, Siena

Davide Diego, Università di Napoli, Napoli

Pietro Dipaola, Lincoln University, Lincoln

Patrizia Dogliani, Università di Bologna, Bologna

Michel Dreyfus, Centre d’histoire sociale du XXe siècle, Paris

Jean-Numa Ducange, Université de Rouen, Rouen

Matteo Ermacora, Università di Venezia, Venezia

Claudia Evangelisti, Roma

Fabio Fabbri, Università di Roma Tre, Roma

Valentina Fava, Institute for Advanced Studies, Helsinki

Omar Favaro, Università di Venezia, Venezia

Paolo Favilli, Università di Genova, Genova

Marcella Filippa, Fondazione “Nocentini”, Torino

Gianpaolo Fissore, Torino

Franco Focareta, Università di Bologna, Bologna

Fondazione ISEC, Sesto San Giovanni

Fondazione “Vera Nocentini”, Torino

Guglielmo Forges Davanzati, Università del Salento, Lecce

Eros Francescangeli, Università di Padova, Roma

Gianfranco Francese, Camera del Lavoro, Pisa

Daniele Franco, Paris

Paolo Franco, Roma

Fundación de Estudios Sindicales de CCOO de Andalucía, Sevilla

Lorenzo Gaeta, Università di Siena, Siena

Carlo Galli, Università di Bologna, Bologna

Francesco Garibaldo, Bologna

Damiano Garofalo, Università di Padova, Padova

Gian Luigi Ghirardini, University of Reading, Reading

Dante Giordano, Ferrara

Roberto Giulianelli, Università Politecnica delle Marche, Ancona

Andrea Giuntini, Università di Modena e Reggio Emilia, Modena

José Gomez Alén

José Alberto Gomez Roda, Fundació d’Estudis i Iniciatives Sociolaborals FEIS, Valencia

Mattia Granata, Università degli studi di Milano, Milano

Massimiliano Gregorio, Università di Firenze, Firenze

Angela Groppi, Università di Roma “La Sapienza” Roma

Carlo Guglielmi, Forum “Diritti lavoro”, Roma

Alexander Hobel, Fondazione “Luigi Longo”, Napoli

Fiorella Imprenti, Milano

Elena Iorio, European University Institute, Firenze

Laboratorio del lavoro – Centro “Gobetti”, Torino

Paola Lanaro, Università di Venezia, Venezia

Fabio Lavista, Università Bocconi, Milano

Antonio Lenzi, Firenze

Fabrizio Loreto, Fondazione Di Vittorio, Roma

Alf Luedtke, Universitaet Erfurt, Erfurt

Marzia Maccaferri, Università di Modena e Reggio Emilia Modena

Germano Maifreda, Università di Milano, Milano

Alan Guido Mantoan, Università Bocconi, Milano

Laura Marchesano, Torino

Aldo Marchetti, Università di Milano, Milano

Michela Marchiori, Università di Roma Tre, Roma

Giuseppe Marcocci, Università della Tuscia, Viterbo

Chiara Martinelli, Università di Firenze, Firenze

Alfonso Martínez Foronda, Fundación de Estudios Sindicales de CCOO de Andalucía, Sevilla

Dora Marucco, Università di Torino, Torino

Nicoletta Masiero, IRES Veneto, Mestre (VE)

Marina Mastropierro, Centro studi movimenti, Parma

Ignazio Masulli, Università di Bologna, Bologna

Isabella Mattazzi, LIRE Grenoble, Grenoble

Alfredo Mazzamauro, European University Institute, Fiesole

Giulio Mellinato, Università di Milano Bicocca, Milano

Maria Grazia Meriggi, Università di Bergamo, Bergamo

Debora Migliucci, Archivio del Lavoro, Sesto San Giovanni

Marco Minardi, ISR Parma, Parma

Augusta Molinari, Università di Genova, Genova

Carme Molinero, Universidad Autonoma, Barcelona

Edmondo Montali, Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Roma

Stefania Montemezzo, Università di Verona, Verona

Gloria Nemec, Trieste

Katia Occhi, FBK-Istituto storico italo-germanico, Trento

Giulio Ongaro, Università di Verona, Verona

Emma Pallotta, Roma

Cristina Palmieri, Milano

Loredana Panariti, Università di Trieste, Trieste

Claudio Panella, Università di Torino, Torino

Cesare Panizza, Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea Alessandria

Marcello Pantani, Siena

Francesco Paolella, Viano (RE)

Roberto Parisini, Bologna

Paolo Passaniti, Università di Siena, Siena

Anna Pellegrino, Università di Padova, Padova

Mattia Pelli, Istituto storico Trento, Trento

Paola Persano, Università di Macerata, Macerata

Alessandra Pescarolo, Irpet, Firenze

Francesco Pirone, Università di Napoli, Napoli

Pier Paolo Poggio, Museo dell’industria e del lavoro, Brescia

Gabriele Polo, Il Manifesto – Fondazione Sabattini, Roma

Foscara Porchia, Università di Padova, Padova

Marco Puppini, Istituto storia liberazione Firuli-Venezia Giulia, Trieste

Judith Rainhorn, Université Lille-Nord de France, Valenciennes, Valenciennes

Andrea Rapini, Università di Modena e Reggio Emilia, Reggio Emilia

Paolo Raspadori, Università di Perugia, Perugia

Mariarosaria Rescigno, ISSM-CNR, Napoli

Ferruccio Ricciardi, Centre Maurice Halbwachs, Paris

Matteo Rinaldini, Università di Modena e Reggio Emilia, Reggio Emilia

Nicoletta Rolla, Università di Milano Bicocca, Milano

Francesco Rossello, Archivio della CdL, Savona

Sandro Ruju, Sassari

Sabine Rutar, Regensburg

Giorgio Sacchetti, Università di Padova, Arezzo

Angelo Salento, Università del Salento, Lecce

Sauro Sandroni, Pisa

Andrea Sangiovanni, Università di Teramo, Teramo

Raffaella Sarti, Università di Urbino, Urbino

Giovanna Savant, Torino

Laura Savelli, Università di Pisa, Pisa

Giovanni Sbordone, Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea, Venezia

Silvana Sciarrotta, Università di Salerno, Salerno

Claudio Silingardi, Istituto storico di Modena, Modena

Giuseppe Sircana, Archivio storico della Cgil di Roma e del Lazio “Manuela Mezzelani” – Roma, Roma

Catia Sonetti, Ist. storico della Resistenza, Livorno

Lucio Sponza, London

Mauro Stampacchia, Università di Pisa, Pisa

Irene Stolzi, Università di Firenze, Firenze

Valerio Strinati, Senato della Repubblica, Roma

Giulia Strippoli, Università di Torino, Torino

Ilaria Suffia, Università Milano Bicocca, Milano

Claudia Sunna, Università del Salento, Lecce

Davide Tabor, Università di Torino, Torino

Andrea Tappi, Barcelona

Javier Tébar Hurtado, Universitat Rovira i Virgili (Tarragona), Barcelona

Claudio Toffolo, Centro Archivio e Documentazione della CGIL di Torino e del Piemonte, Torino

Luigi Tomassini, Università di Bologna, Ravenna

Massimiliano Tomba, Università di Padova, Padova

Matteo Troilo, Università di Bologna, Bologna

Delfina Tromboni, Museo Risorgimento e Resistenza, Ferrara

Eugenia Valtulina, Biblioteca Di Vittorio – Cgil, Bergamo

Marcel van der Linden, International Institute of Social History, Amsterdam

Andrea Ventura, Università di Pisa, Pisa

Luigi Vergallo, Università di Milano, Milano

Luciano Villani, Roma

Anna Maria Vinci, Università di Trieste, Trieste

Massimo Zaccaria, Università di Pavia, Pavia

Sara Zanisi, AVoce, Milano