Se si è progressivamente imposta l'idea che la definizione della qualifica debba derivare da un compromesso sociale tra gli attori delle relazioni industriali (attorno al diploma, all'anzianità, al lavoro, ecc.), l'emergere della nozione di competenza in gli anni '90 ravviveranno i dibattiti. Consentendo di attuare logiche di individualizzazione del rapporto di lavoro, mobilità o anche retribuzione, la competenza ha messo in discussione i parametri collettivi sviluppati nei contratti collettivi nazionali o negli statuti delle imprese pubbliche. Questa “logica delle competenze” coincide con analisi di non qualificazione, o addirittura di inabilitazione sociale, che colpiscono ampie frazioni di lavoratori e/o cittadini.

Ma la nozione di qualificazione è dunque obsoleta? L'estensione della copertura convenzionale a quasi tutti i settori di attività presuppone ancora la definizione dei parametri normativi per una classificazione sociale dei dipendenti. La logica stessa della competenza sembra essere cambiata, per concentrarsi sullo sviluppo di benchmark formativi. Infine, l'ingiunzione all'occupabilità da un lato, alla professionalità dall'altro, se giustifica la variazione dei quadri occupazionali (lavoro-studio, contratti brevi o lunghi, ecc.) trova sempre stabilizzazione nel suo orizzonte nel lavoro qualificato. Questi elementi non indicano che la qualifica è aggiornata, giustificando una revisione delle questioni che pone?

Questa giornata di studio si propone di rivisitare il tema della qualificazione nelle sue diverse dimensioni (spaziale, temporale, settoriale, ecc.) riunendo ricercatori ed esperti di diversa provenienza disciplinare che, attraverso i rispettivi lavori, forniscono una lettura delle problematiche contemporanee della qualificazione.

La partecipazione in presenza è subordinata alla presentazione di una tessera sanitaria. E' possibile partecipare alla giornata anche a distanza, senza previa registrazione, collegandosi tramite il seguente link: urlr.me/Jkt8X