Questo è il dilemma: garantire il reddito o il salario?
Operano nei campi, nelle case, per le strade: sono i lavoratori informali, parte di quell’economia non osservata che vale più del 12% del PIL Italiano. Il lavoro sommerso continua ad assorbire una fetta consistente della popolazione: quattro milioni di “invisibili” sono attualmente occupati in settori come la filiera agroalimentare, il commercio, i trasporti, ma anche il comparto dei servizi di cura – su due milioni di collaboratori domestici, meno della metà sono attualmente in regola. Negli scorsi mesi, la crisi del Covid-19 ha riacceso il dibattito sul lavoro informale. Sin dall’inizio della pandemia, è emerso con chiarezza come le principali misure attivate dal governo, rivolte ai lavoratori più sicuri dal punto di vista contrattuale, non fossero in grado di intercettare i lavoratori maggiormente esposti all’insufficienza di reddito ed esclusi dai principali schemi di protezione sociale. Come confrontarsi con i bisogni inevasi dei lavoratori irregolari? Quali misure per sostenere chi rientra nell’economia non osservata? Come promuovere la graduale emersione dei lavoratori invisibili?
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