Utilizzando nuove prospettive concettuali, metodologiche ed empiriche, il volume pone l'accento sulle potenzialità derivanti dall'inclusione del lavoro femminile in valutazioni più ampie delle continuità e dei mutamenti della storia economica.

Focalizzandosi sul periodo tra il XVI e il XIX secolo, che ha visto una crescita senza precedenti nell'Europa nord-occidentale - a sua volta legata alla ridistribuzione globale delle risorse che innescarono il processo di industrializzazione - il libro abbraccia ambiti chiave in cui le donne hanno contribuito al mutamento delle strutture economiche e sociali: la famiglia, il lavoro riproduttivo, l'agricoltura, la produzione rurale, i mercati urbani, le migrazioni e la guerra.

Le autrici polemizzano con le tesi della storia economica tradizionale, secondo cui possiamo generalizzare i risultati economici concentrandoci esclusivamente sul lavoro degli uomini adulti, dimostrando che le donne erano agenti attivi nell'economia durante l'età moderna.

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