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Lis lotis del Cormôr

Le lotte del Cormôr infiammarono l'estate del 1950 e nei mesi successivi coinvolsero disoccupati, braccianti e contadini della Bassa Friulana, in una lotta popolare per il lavoro e la dignità portata avanti dai sotans, gli affamati e senza diritti. Lo sciopero avviene nella Bassa friulana, tra le province di Pordenone, Udine e Gorizia, dove le bonifiche di epoca fascita non erano arrivate a compimento. L'area è povera e coinvolta in flussi migratori notevoli, data anche la bassissima industrializzazione. Lo sciopero nasce anche dalla mancata applicazione del Piano del lavoro della Cgil del 1950. 

Le lotte sono state definite uno «sciopero alla rovescia», fatto contro la povertà di donne e uomini che lavorarono al completamento della canalizzazione del torrente Cormôr. Il lavoro di canalizzazione del torrente fu fatto collettivamente, da donne e uomini che vedevano, a ogni esondazione, l'allagamento delle proprie campagne che rendeva inpossibile la coltivazione.  Queste proteste di tipo sindacale avevano l’obiettivo di riappropriarsi della propria forza lavoro, e, come nel caso del Cormôr, potevano riversarsi nella costruzione di un’opera di pubblica utilità, chiedendo poi il riconoscimento e pagamento del lavoro svolto. Seppure definito "garbato" lo sciopero fu represso violentemente. 

Per il settantesimo anniversario delle Lotis, Adriano Venturini e Lorenzo Fabbro hanno realizzato un documentario, Lis lotis dal Cormôr (2010), disponibile sul sito lottedelcormor.eu.

 

 

Interessante anche l'intervista a uno degli autori, Lorenzo Fabbro, apparsa su JacobiniItalia.

Sulle vicende friulane del 1950, Renato Rinaldi ha realizzato un audiodocumentario nel programma di Radio3 Tresoldi. L'audiodocumentari è composto di 6 puntate a tema da 15 minuti ognuna:

  1. Questione di metodo
  2. Basa Friulana
  3. Alla rovescia
  4. Repressione
  5. Esodo
  6. Scomunicati