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Esperienza sociale dei luoghi e Cultural Heritage:

un progetto di videomapping

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Il progetto di video mapping "L'immagine e la memoria. Esperienza sociale dei luoghi e Cultural Heritage" è un'esperienza storico-visuale di Labour Public History che ha tenuto insieme i linguaggi artistici e storici e provato a far interagire il patrimonio archivistico fotografico con la comunità locale, con la sua storia, la sua memoria e i suoi spazi urbani, ricercando un'interazione partecipativa con i passanti di piazza del Duomo in una sera di tarda estate dello scorso anno. La FVL ha ottenuto il secondo posto al premio dell' Aiph - Associazione italiana di Public History per i migliori progetti di Public History realizzati nel 2021 e nel primo quadrimestre del 2022

Il progetto ha unito la valorizzazione del patrimonio archivistico con il linguaggio visuale del videomapping come forma di esperimento di Digital Humanities e si è svolto il 17 settembre 2021 alle ore 21:00 in piazza del Duomo a Pistoia. L’evento è stato promosso dalla Fondazione Valore Lavoro (FVL) in collaborazione con altri enti: Istituto Storico della Resistenza, Associazione Storia e città, Società pistoiese di storia patria, Archivio Roberto Marini.
Il progetto muoveva dall’intuizione di proiettare sull’antico palazzo comunale una selezione di fotografie (alcune realizzate dai più rilevanti fotografi pistoiesi del Novecento: Mario Carnicelli, Aurelio Amendola, lo Studio fotografico Berti) appartenenti al fondo fotografico dell’archivio storico della CGIL di Pistoia di proprietà della FVL, sottoposto a tutela nel 2011 dalla Soprintendenza archivistica toscana e digitalizzato per intero (circa 6000 stampe) nel 2020 grazie a un contributo del Ministero della cultura.
L’artista visuale Jacopo Rachlik 1 è stato incaricato di realizzare con questi materiali – raffiguranti scioperi, manifestazioni e primi maggi – un video mapping a partire da una traccia storico-narrativa fornita dalla FVL incentrata sul dialogo fra il mutamento storico e la “permanenza” del luogo  geografico “teatro” della storia.   Il video mapping è un metodo che permette di “dipingere con la luce”, “mappando” le superfici (di norma grandi strutture architettoniche). É una tecnica di proiezione che trasforma qualsiasi superficie in uno schermo sul quale visualizzare delle immagini, che entrano in rapporto con l’edificio su cui sono proiettate, creando un particolare impatto emotivo. Le fotografie proiettate sul palazzo comunale raccontavano momenti del passato riproposti nello stesso luogo in cui quella storia era stata fatta e spesso contenenti proprio l’immagine della facciata su cui erano proiettate.
L’artista in collaborazione con il direttore della FVL Stefano Bartolini ha selezionato una serie di scatti capaci di ricoprire un ampio arco temporale, passando dal bianco e nero al colore, con una piazza che si trasforma insieme alle persone che la popolano. L’obiettivo era quello di dare un senso storico dell’evoluzione e del racconto come immedesimazione, di restituire una traccia della storia  del lavoro locale. Nel montaggio del video poi le dissolvenze sono divenute elemento narrativo così come la spazializzazione dell’immagine per far emergere il luogo quale elemento del territorio in cui si svolge la storia. La scelta delle fotografie infatti è stata dapprima guidata da criteri narrativi e successivamente visuali.

 

Questa attività di Public History ha inteso dunque unire i luoghi della storia con la loro memoria. Il progetto si è rivolto ad un pubblico generico, i “passanti”, appartenente a tutti i diversi livelli sociali e di istruzione, anche con l’idea di promuovere un senso di consapevolezza verso il Cultural Heritage locale, ed ha coinvolto diverse centinaia di persone nell’arco della serata, un venerdì sera estivo in cui la zona è molto frequentata.
I risultati perseguiti sono stati verificati ed elaborati grazie alla raccolta di testimonianze con interviste anonime durante l’evento, al fine di comprendere la ricezione del progetto da parte del pubblico e la coerenza con i suoi obiettivi. La raccolta è stata affidata a Daniela Faralli dell’Istituto storico della Resistenza.
Dalle interviste è emerso come la fascia d’età più anziana abbia apprezzato il tentativo di far comprendere la storia “collocandola” nel suo contesto oggettivo. Le fotografie, accompagnate dalla musica tipica della celebrazione della Primo maggio, hanno suscitato nella maggioranza degli intervistati sentimenti di nostalgia; questo appare particolarmente evidente in quella fascia di persone anziane che hanno riconosciuto spesso nelle fotografie momenti relativi a ricordi personali. È poi emerso, tra le sensazioni e le emozioni percepite, un senso di sfiducia relativo all’apparato politico e sociale del presente: un senso di perdita di valori che oggi non sono più vissuti e partecipati come in passato. A colpire maggiormente i testimoni è la piazza gremita di persone, il numero di uomini e donne ritratte nelle fotografie che porta a fare un confronto tra la partecipazione attiva del passato rispetto al presente. Per la fascia di intervistati di età più giovane, l’esperienza del video mapping “cattura l’attenzione”; colpisce prevalentemente “quanta folla ci fosse nelle piazze, cosa che oggi non si ritrova, ma si vede per altre occasioni, magari per altre cose”, come afferma una ragazza di 26 anni. L’esperienza è stata fondamentale per aprire una riflessione su temi sociali e politici di strettissima attualità correlati con il concetto stesso di Public History, la partecipazione, che possono fare da base per ulteriori sviluppi e approfondimenti. Una partecipazione che in questo caso ha ricercato il coinvolgimento del pubblico in maniera triplice, sollecitandone la partecipazione emotiva, la riflessione critica e il farsi testimoni.