Gli archivi e le biblioteche pubbliche rappresentano una ricchezza inestimabile per un paese, oltre che essere la materia prima per ricostruirne la storia. Sappiamo che in Italia la situazione è critica, con problemi di distribuzione delle risorse, di mancato rinnovo del personale, di investimenti che languono. Vogliamo dare il nostro contributo perché si torni a parlare di archivi e biblioteche pubbliche in termini di valorizzazione e investimento.
Per questo la SISLav ha aderito al Coordinamento nazionale per gli archivi e per le biblioteche, con due rappresentanti, Luca Baldissara (vicepresidente SISLav) e Ilaria Romeo (responsabile Archivio storico Cgil nazionale). Sarà compito di questo sito riportare le iniziative che verranno decise in quella sede.
Di seguito riportiamo il manifesto del Coordinamento:
Coordinamento nazionale per gli archivi e per le biblioteche
La condizione di estrema gravità in cui versano gli istituti archivistici e bibliotecari del nostro Paese ha spinto diverse associazioni a formare un coordinamento che ha il fine di sollecitare presso il Ministero competente, le forze politiche e la pubblica opinione, una soluzione positiva in grado di far uscire quegli istituti dalla profonda crisi dovuta alle scelte politiche degli ultimi anni.
Il coordinamento è composto da associazioni professionali e di utenti, di studiosi, di archivisti e di bibliotecari, di cittadini che sentono la necessità di invertire la direzione del degrado e di porre all'attenzione del dibattito pubblico la centralità dei beni culturali nel nostro Paese.
Si ritiene che le politiche degli ultimi anni in materia abbiano sostanzialmente disatteso, se non tradito, quel principio costituzionale contenuto nell'articolo 9, che pure è stato un riferimento internazionale. Il Paese che può vantare tali principi inscritti nella propria Carta fondamentale e che si presenta al mondo come il più ricco di beni culturali, assiste oggi al sostanziale declassamento della cultura. La politica dei tagli lineari e l'assenza di turn-over hanno inferto un colpo esiziale manifestatosi con la riduzione di risorse, di personale, di strumentazione. Convinti che la cultura sia una risorsa indispensabile, un bene pubblico vitale, il coordinamento chiede misure per porre riparo al disastro cumulatosi nel corso degli ultimi anni e che presenta prospettive ancora più devastanti per il prossimo futuro.
Non si può assistere inerti al continuo restringimento delle prospettive della ricerca, dello studio, della cultura, strettamente legate alla “salute” degli archivi e delle biblioteche.
Si chiede al titolare del Ministero per i Beni culturali e alle forze politiche un cambiamento di passo, un rovesciamento delle politiche di abbandono fin qui perseguite in ambito archivistico e bibliotecario. Servono, al contempo, misure di contenimento e progetti di medio e di lungo termine. Sono necessarie risorse immediate, regolari concorsi per l'assunzione di personale di livello, strumenti aggiornati. L'irrazionalità di alti costi e di scarse risorse ha penalizzato oltre modo gli istituti in questione. Le vie per recuperare risorse sono varie: dalla demanializzazione di strutture che si prestino come sedi alla costituzione di poli archivistici e bibliotecari. In uno Stato che lascia per strada oltre 120 miliardi all'evasione fiscale e oltre 60 alla corruzione, il degrado della cultura segna simbolicamente un degrado della nazione. Auspichiamo che una classe dirigente degna del nostro Paese sappia far valere, al contempo, legalità e valorizzazione della cultura. Servono impegno, idee, progettualità e un'attenzione costante.
Il coordinamento nazionale per gli archivi e per le biblioteche vuole invertire una tendenza che ha progressivamente mortificato quegli istituti, i professionisti che vi lavorano, gli studiosi che ne sono utenti ma, in generale, la cultura come valore sociale.