Nella prima metà degli anni ottanta, sull'onda di quello che era stata la cultura del rifiuto del lavoro nel movimento bolognese del '77, si costituì la più rilevante organizzazione del lavoro precario in Italia, assieme a quella dei Disoccupati Organizzati attivi a Napoli nel decennio precedente. Il Coordinamento precari a Bologna giunse a raccogliere l'adesione e mobilitare cinque migliaia di lavoratori, in prevalenza giovani. Veniva formata una lista con graduatoria a scorrimento di avviamento al lavoro, ordinata secondo la dichiarazione dei redditi. A Bologna questa serviva al Coordinamento precari perla contrattazione collettiva di una serie di lavori: innanzitutto i trimestrali del Comune, della Fiera, delle Poste; poi della distribuzione degli elenchi telefonici, del lavoro estivo ai caselli dell'autostrada. Soprattutto per contrattare e controllare le assunzioni a tempo determinato alla Fiera e negli enti pubblici, l'organizzazione del movimento ebbe una forte incidenza per diversi anni.

La raccolta di documenti di questa forma organizzativa (incartamenti, volantini, il giornalino periodico 1984, le audiocassette di un convegno) è accessibile a Bologna all'Archivio Storico della Nuova Sinistra "Marco Pezzi", che l'ha inventariata, ordinata e catalogata, denominandola Fondo "Mario Paolini - coordinamento precari Bologna". Il fondo, donato da Mario Paolini nel 2012, raccoglie i documenti del coordinamento precari di Bologna, attivo all’inizio degli anni ’80.

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