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Santé et travail à la mine. XIXe-XXIe siècle

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La miniera è non solo un luogo della produzione, ma un luogo della memoria collettiva: così lo ha proclamato l'iscrizione, nel 2011, del bacino minerario dei Nord-Pas-de-Calais al patrimonio mondiale dell'umanità; mentre arretra in Europa, l'attività mineraria è in piena espansione in Africa, in Cina, in Brasile. Il mondo operaio della miniera non è solo quello del conflitto e della catastrofe spettacolare narrato da Zola, ma anche quello della malattia, dell'agonia silenziosa e individuale: ed è questo l'oggetto del libro, che riunisce, sotto il coordinamento di Judith Rainhorn (docente all'Università di Valenciennes, membro del gruppo di Studi sociali e politici delle popolazioni, della protezione sociale e della salute presso EHESS e Sciences-Po), contributi e riflessioni al crocevia tra storia del lavoro, storia della salute, storia delle politiche pubbliche, dalle miniere di carbone e rame a quelle di uranio, dalla Francia al Cile, dagli Stati Uniti al Sudafrica. Contributi di Lars Bluma (Bochum), Marion Fontaine (Avignon), Eric Geerkens (Liège), Gabrielle Hecht (Michigan U), Irène Huang (EHESS), Arthur McIvor (Glasgow), Alfredo Menendez-Navarro (Grenade), Judith Rainhorn (Valenciennes), Paul-André Rosental (Sciences Po), Bernard Thomann (Inalco), Angela Turner (Glasgow), Angela Vergara (Los Angeles).Santé et travail à la mine. XIXe-XXIe siècle, a cura di Judith Rainhorn, prefazione di Paul-André Rosental, Presses Universitaires de Septentrion, Villeneuve d'Ascq 2014. 

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