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L’emergenza nascosta: archivi, biblioteche…

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… e il futuro della ricerca in Italia

Archivio di Stato di Roma (corso Rinascimento, 40), sala Alessandrina

15 aprile 2016

Se chiude per un giorno il Colosseo, tutti i giornali ne parlano. Se per tre anni chiude la principale emeroteca italiana e se il principale Archivio di Stato italiano diminuisce di oltre il 60% il numero di faldoni che ogni ricercatore può richiedere al giorno, nessun giornale ne parla. Il taglio dei servizi al pubblico di archivi e biblioteche, però, costringe storici e altri ricercatori a rinunciare ai propri progetti di ricerca o a ridimensionarli fortemente.

Non ce ne rendiamo conto, ma la conseguenza è che stiamo perdendo occasioni per conoscere meglio la nostra storia e comprendere meglio il nostro paese. Nella distrazione generale, diventiamo letteralmente più ignoranti.

Negli ultimi vent’anni, il personale di Archivi di Stato e Biblioteche pubbliche statali è costantemente diminuito. Vi sono ormai diversi Archivi di Stato con un solo archivista e Biblioteche importanti costrette a ridurre orari e servizi per mancanza di personale.   A breve la maggior parte del personale andrà in pensione; tra i 621 archivisti di Stato, oltre 400 (il 66 %) hanno almeno sessant’anni; tra gli 887 bibliotecari, i sessantenni sono più di 550 (il 63 %).  L’assunzione di 500 funzionari nel Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, prevista dalla legge di stabilità 2016 - che dovrà comprendere anche archeologi, architetti, demoetnoantropologi, funzionari per la promozione e comunicazione, restauratori e storici dell'arte – non sarà sufficiente a coprire la voragine che si sta aprendo nei ruoli di archivisti e bibliotecari.

Allo stesso tempo, tagli di bilancio e mancanza di capacità progettuale hanno contribuito a determinare un forte ritardo nell’affrontare alcune delle sfide chiave per gli archivi e le biblioteche del XXI secolo, quali la conservazione degli archivi nati digitali e la conservazione dei siti web e delle risorse digitali. Molti dei documenti digitali prodotti in Italia negli ultimi decenni sono ormai persi per sempre.

Il coordinamento nazionale per gli archivi e le biblioteche ritiene che per uscire da questa situazione di crisi siano essenziali da un lato una robusta immissione di personale (qualificato, selezionato per pubblico concorso e a tempo indeterminato), che permetta nei prossimi anni di coprire integralmente il turn over, e dall’altra finanziamenti all’altezza di un grande paese europeo. Essenziali, ma non sufficienti.

È infatti allo stesso tempo indispensabile costruire una più matura progettualità. L’esperienza insegna che non sempre maggiori fondi producono migliori servizi, che vadano realmente incontro ai bisogni dell’utenza. Siamo convinti che la capacità di progettare gli archivi e le biblioteche statali del XXI secolo, mettere a fuoco i bisogni dei cittadini e individuare le soluzioni più efficienti possa scaturire solo dal dialogo tra specialisti del settore, cittadini che utilizzano Archivi di Stato e Biblioteche per le loro ricerche e altri soggetti a vario titolo interessati al funzionamento di archivi e biblioteche.

Per questo, il Coordinamento nazionale per gli archivi e le biblioteche organizza per il giorno 15 aprile una giornata di dibattito e di approfondimenti, mettendo a confronto archivisti, bibliotecari, storici e giornalisti. Invitiamo a partecipare operatori e utenti di archivi e biblioteche, nonché tutti i cittadini che ritengono che archivi e biblioteche, in quanto infrastrutture essenziali per la conoscenza, siano uno dei mattoni con cui si costruisce la nostra democrazia.

PROGRAMMA

 

 

MATTINA ore 10-13 (relazioni e dibattito)

 

Presiede: Prof. Marcello Verga (Società italiana per lo studio dell’età moderna - SISEM)

 

1) Marco De Nicolò (Società italiana per lo studio della storia contemporanea - SISSCO): “Un'alleanza per il sistema della ricerca: il coordinamento nazionale per gli archivi e le biblioteche pubbliche”.

 

2) Claudio Meloni (CGIL FP beni culturali): “Il personale del Mibact e ultime riforme del Ministero”

 

3) Mariella Guercio (presidente dell’Associazione nazionale archivistica italiana): “Ripensare il modello conservativo per gli archivi del futuro”

 

4) Alberto Petrucciani (presidente della Società italiana di scienze bibliografiche e biblioteconomiche) “L'asfissia delle biblioteche (e perché le biblioteche, quando perdono il rapporto con la ricerca, muoiono)”

 

5) Giovanna Tosatti (Società per gli studi di storia delle istituzioni), "Gli archivi pubblici, fondamento di uno Stato democratico"

 

 

Pausa pranzo 13-14 pranzo

 

POMERIGGIO ore 14:00 - 18:00

 

14:00-15:15 (relazioni e dibattito)

 

Presiede: Isabelle Chabot (presidente della Società italiana delle Storiche)

 

1) Raffaele Di Costanzo (vicepresidente Archim), "Qualità dei servizi e qualità del lavoro: gli archivi, le biblioteche ed il lavoro precario"

 

2) Mirco Modolo (Fotografie libere per i beni culturali) "Libere riproduzioni in archivi e biblioteche come opportunità per la ricerca, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale"

 

3) Elena Dagrada (Associazione italiana per le ricerche di storia del cinema), “Cinema e film come beni culturali”

 

4) Giulia Barrera (rappresentante del personale nel Consiglio superiore beni culturali) “Un difficile confronto: gli archivi italiani nel contesto internazionale”.

 

15:15-15:30 pausa caffè

 

15:30 – 17:00 Tavola rotonda

 

Coordina: Benedetta Tobagi

-          Giampaolo D’Andrea (capo di gabinetto del ministro dei beni culturali)

-          Paola Carucci (presidente del Comitato tecnico scientifico archivi del Mibact)

-          Natalia Piombino (Associazione dei lettori della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze)

-          Giovanni Solimine (componente del Consiglio superiore beni culturali e paesaggistici)

-          Gian Maria Varanini (Società italiana degli storici medievisti - Sismed)

 

17:00 – 18:00 dibattito finale

Coordinamento nazionale per gli archivi e le biblioteche

 

 

 

Il Coordinamento nazionale per gli archivi e le biblioteche si è formato nel 2014. Ad esso hanno aderito varie associazioni di studiosi, di utenti, di operatori professionali il cui fine è richiamare la pubblica attenzione sulle condizioni degli istituti archivistici e bibliotecari pubblici, sedi di un patrimonio indispensabile al mondo della ricerca e alla vita culturale del Paese.

Anni di tagli di risorse, di mancato turn-over, di miopi politiche, di risorse mal indirizzate, di immobilità nelle scelte e di assenza di visioni strategiche, hanno ridotto drasticamente la quantità e la qualità dei servizi. Nelle sedi opera un numero sempre minore di addetti, la maggior parte dei quali con un’età prossima alla pensione. In alcuni istituti lavorano anche giovani non stabilizzati con scarsissime retribuzioni che, pur accumulando esperienza e competenza, non hanno avuto finora la possibilità di trovare sbocchi stabili. Il mondo del precariato comprende diverse generazioni di archivisti e bibliotecari, formati e specializzati, che costituiscono un grande bacino potenziale di competenze non sfruttate.

Gli utenti vedono ridursi servizi essenziali e, a volte, anche gli orari di apertura. Lavorano in sedi sempre meno attrezzate e strutturate in preda a una sorta di desertificazione progressiva. Tutto ciò provoca un serio danno alla ricerca.

Le associazioni aderenti ritengono che servano misure urgenti per porre rimedio a un danno prodotto da decenni. Gli archivi e le biblioteche pubbliche necessitano di un personale qualificato e stabilizzato da reclutare con concorsi pubblici e con una sistematica programmazione nel corso degli anni. Richiedono una politica di razionalizzazione degli indirizzi delle risorse, rinunciando a operazioni di facciata spesso poco produttive da un punto di vista culturale a fronte di ritardi ormai cronici come per ciò che riguarda la digitalizzazione e la conservazione della documentazione “nata” digitale. 

Le associazioni del Coordinamento chiedono di essere consultate dalle istituzioni preposte alle politiche culturali e della ricerca, ritenendo di rappresentare una vasta platea di cittadini che, oltre a essere direttamente interessati in quanto utenti di archivi e biblioteche, possono anche mettere in campo competenze specifiche.

 

 

Hanno aderito al Coordinamento:

Amici Biblioteca Universitaria di Pisa (Amici Bup); Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica; Associazione nazionale archivistica italiana (Anai); Archivisti in movimento (Archim); Associazione italiana per le ricerche di storia del cinema (Airsc); Associazione italiana di storia orale (Aiso); Associazione per gli studi africani in Italia (Asai); Associazione dei lettori della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze; (Assolettori); Associazione Bianchi Bandinelli; Centro documentazione archivio Flamigni; Giovani Bibliotecari e aspiranti; Istituto Nazionale per la storia del Movimento di Liberazione in Italia (Insmli); Istituto Parri – Bologna; Rete degli archivi per non dimenticare; Società italiana degli storici medievisti (Sismed); Società italiana delle storiche (Sis); Società italiana per la storia del lavoro (Sislav); Società italiana per lo studio della storia delle istituzioni; Società italiana per lo studio dell’età moderna (Sisem); Società italiana per lo studio della storia contemporanea (Sissco).

Per aderire al Coordinamento e per ulteriori informazioni si può scrivere a:

marco.denicol@gmail.commarco.denicol@gmail.com (Marco De Nicolò)

segreteria@anai.org  (le mail verranno girate a Giulia Barrera)

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