Qualche settimana fa sul sito H-Soz-u-Kult Christian Priemel ha pubblicato un'ampia rassegna sulla storiografia del lavoro. Considerata una disciplina di successo, parte del rinnovamento novecentesco della storiografia, da un quarto di secolo la "storia del lavoro" avrebbe conosciuto un declino, parallelo a quello delle organizzazioni operaie nei vecchi "centri" del sistema capitalistico euro-atlantico. Ma questa percezione cela in realtà sviluppi importanti: anche se gli studiosi non si definiscono più "storici del lavoro" e la storia del lavoro ha abbandonato i lidi consolidati della ricostruzione istituzionale o biografica, il campo di studi ha conosciuto a tutti i livelli (da quello locale-micro alle prospettive globali e transnazionali) un profondo rinnovamento, che ha reso ancor più plurali e stimolanti gli approcci. La proposta di Priemel meriterebbe un'attenta discussione, specialmente da chi ancora non ha riunciato all'(auto)definizione di una storia del lavoro, dei lavoratori e delle lavoratrici.