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A 70 anni dagli scioperi del '44

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Seminario di studio “Deve ritenersi che il movimento ha scopi politici”.

A settant’anni dagli scioperi del 1944, sabato 22 marzo, alle ore 15, presso l’aula Magna dell’ITIS Guglielmo Marconi di Dalmine, la Biblioteca “Di Vittorio” della Cgil di Bergamo e le sezioni ANPI “Natale Betelli” di Dalmine e “Giuseppe Brighenti Brach” presso la CGIL di Bergamo organizzano un seminario di approfondimento sugli scioperi nel periodo fascista, con una particolare attenzione a quelli del marzo 1944. Qui la locandina.

Lo sciopero generale del marzo 1944 è considerato come il più grande compiuto nell’Europa occupata dai nazionalsocialisti, tant’è che il New York Times ne scrisse proprio in questi termini nella sua edizione del 9 marzo 1944. Anche la provincia bergamasca ne fu interessata, e a fermarsi furono soprattutto le grandi aziende metalmeccaniche del tempo, in particolare la Dalmine, la Rumi, la Meli, la Caproni aeronautica. L’incontro – che vuole offrire l’occasione per una riflessione di ampio respiro sulle condizioni dei lavoratori nel periodo fascista e in particolare durante la seconda guerra mondiale -  vede la partecipazione di Maria Grazia Meriggi (storica e docente all’Università di Bergamo) che parlerà di "Agitazioni, scioperi e protagonismo di massa fra I e II guerra mondiale", di Santo Peli (storico e docente all’Università di Padova) che affronterà il tema dello "Sciopero insurrezionale del 1944: premesse e conseguenze" e Eugenia Valtulina (Biblioteca “Di Vittorio”) con Giorgio Marcandelli che ricostruiranno "Gli scioperi a Bergamo e in provincia". L’incontro, aperto a tutti, si svolge  in collaborazione con Proteo Fare Sapere, che rilascerà a richiesta un attestato di partecipazione, con il patrocinio dell’Anpi provinciale di Bergamo e con il contributo di Arci Uisp Rinascita di Dalmine.

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