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Appello "La ricerca è lavoro: i rapporti di lavoro nella ricerca abbiano tutele"

|   Patrocini SISLav

Pubblichiamo un appello promosso da personale strutturato dell'università contro l'ulteriore precarizzazione della docenza e della ricerca.

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Nelle ultime settimane è stata spesso fornita una descrizione distorta del lavoro di ricerca nelle Università italiane. Una specifica difficoltà relativa all’inquadramento contrattuale dei beneficiari italiani dei progetti Marie Skłodowska-Curie Actions (MSCA), nella durata e nell’ambito dello schema del Doctoral Network (12 progetti vinti in Italia nel 2024, per un totale di circa 60 Dottorandi), è stata utilizzata per introdurre in forma generalizzata gli Incarichi di Ricerca, di fatto analoghi agli Assegni di Ricerca: rapporti atipici, senza diritti e rappresentanza, unicum giuridico nella Pubblica Amministrazione italiana e nelle Università europee.

Noi riteniamo che la ricerca sia un lavoro e quindi che qualunque rapporto di lavoro per ricercatrici e ricercatori a termine o a progetto non può che essere inquadrato in un normale rapporto di lavoro a tempo determinato, con tutte le relative tutele (maternità, malattia, ferie, contributi previdenziali adeguati, ecc.). I tagli al Fondo del Finanziamento Ordinario, dello scorso anno (oltre 500 milioni), ai quali si sommano le necessità di nuove risorse per coprire l’inflazione e gli aumenti stipendiali del personale (oltre 600 milioni nel complesso in questi anni), hanno generato una drammatica scarsità di risorse per gli Atenei, nonché un radicale ridimensionamento del reclutamento tenure-track.

Per questo motivo abbiamo deciso di prendere la parola. Le voci che si sono levate in favore prima del DdL 1240 e ora dell’emendamento Occhiuto-Cattaneo, rappresentano solo una parte della comunità accademica italiana. Entrambi questi provvedimenti sono funzionali a mantenere la situazione attuale invariata, con quasi la metà di lavoratori della ricerca e della docenza precari e sottopagati, scaricando il peso della scarsità di risorse sul settore più fragile della comunità universitaria. Una ricerca di qualità ha bisogno, in realtà, di stabilità e indipendenza delle ricercatrici e dei ricercatori.

Chiediamo allora risorse per il FFO, per un rinnovato reclutamento straordinario di RTT che possa assicurare anche la sostenibilità didattica dell’offerta formativa oggi e in futuro, e chiediamo che qualunque soluzione per le borse MSCA rientri, con puntuale deroga, nel quadro delle attuali figure a tempo determinato.

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