Le giornate di studio "Al servizio della Nazione" si propongono di analizzare l'evoluzione del lavoro intellettuale e il ruolo degli esperti nel periodo compreso tra la Rivoluzione francese e il Risorgimento italiano. L'iniziativa, parte del progetto PRIN “Governing consensus. The political role of knowledge in Italy (1789-1870)”, finanziato dall’Unione Europea - Next Generation EU, è organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Milano.
Temi principali
La riflessione si articolerà attorno a tre assi strettamente interconnessi. Il primo concerne le trasformazioni nei regimi di produzione del sapere, con un’attenzione particolare alle pratiche attraverso cui gli esperti elaboravano e trasmettevano conoscenze nel contesto post-rivoluzionario. Questo processo, caratterizzato dall’emergere di articolate politiche culturali e patrimoniali, si intrecciava con il rapporto dialettico tra gli esperti e la società, da un lato, e tra gli esperti e lo Stato, dall’altro, quest’ultimo sempre più impegnato nella funzionarizzazione e professionalizzazione del sapere. Il secondo asse riguarda l’influenza esercitata dallo Stato amministrativo post-napoleonico e dalle dinamiche di mercato sulla creazione di opportunità di lavoro, nuovi metodi e spazi per il lavoro intellettuale e reti di relazioni politiche, sociali, economiche e culturali. Saranno approfondite le pratiche attraverso cui gli esperti mobilitavano capitale sociale e simbolico, evidenziando come tali strategie fossero riconosciute e legittimate dallo Stato attraverso i processi di reclutamento. Il terzo asse, infine, si focalizza sull’evoluzione dell’identità del lavoro intellettuale e sulle strategie adottate dagli esperti per affermarsi in un mercato delle professioni sempre più vasto e competitivo, mettendo in luce i mezzi, le narrative e le dinamiche di riconoscimento che definivano la loro funzione sociale e i risultati del loro lavoro.
Obiettivi e approccio:
L’incontro si concentrerà su casi di studio per mettere in evidenza le specificità e le differenze dell’evoluzione del lavoro degli esperti in diversi campi disciplinari, con un focus sulle interazioni con lo Stato e sulle trasformazioni sociali e culturali. Saranno inoltre approfondite le questioni legate alla diffusione del sapere, agli spazi e alle pratiche quotidiane del lavoro intellettuale e all’influenza delle politiche culturali governative.
I partecipanti sono perciò invitati a riflettere su una serie di questioni cruciali, di seguito brevemente elencate: quali erano i vettori di diffusione del sapere a monte che rendevano possibile la genesi del lavoro dei savants? Quali erano le pratiche e gli spazi del lavoro quotidiano? Quali erano gli spazi e le reti sociali degli esperti (o delle esperte, al femminile)? Quali erano le modalità e forme di codificazione e di trasmissione del sapere? Quali erano gli spazi istituzionali di educazione, apprendimento ed elaborazione del sapere e delle discipline (scuole di formazione, collegi, universitàecc.) e i metodi d’insegnamento delle discipline “utili” dentro e fuori la scuola e le università? Quale fu l’influenza delle politiche culturali dei governi? Come si definì la questione dell’expertise come frutto di una dinamica basata su momenti di rivendicazione-attribuzione/riconoscimento? Come sidefinì l’identità professionale, anche in termini simbolici ed economici? In che misura un approccio storico era comune nello sviluppo delle varie discipline tecnico-scientifiche, e quanto esso era utile per valorizzare un sapere “autoctono”, per risolvere o occultare quesiti e problemi ancora insoluti, per prendere posizione in occasione di controversie fra pari?
Temi suggeriti
Un’attenzione particolare, seppur non esclusiva, dovrà essere rivolta ai seguenti campi di ricerca, per
mezzo di casi di studio relativi alla penisola italiana o ad altre aree europee:
• Diritto, economia politica;
• Geografia, cartografia e statistica;
• Ingegneria e architettura civile e militare;
• Agronomia, zootecnia, gestione delle risorse naturali;
• Medicina, prevenzione della mortalità infantile, chimica;
• Storiografia, elaborazione di canoni autoritativi e ricostruzione della “storia” delle diverse discipline scientifiche;
• Polizia e istituzioni di controllo.
Le giornate di studio sono aperte a proposte di contributi, che potranno essere redatti e presentati in italiano, inglese e francese. Questi, dalla lunghezza massima di 500 parole e accompagnate da una breve nota biografica dell’autore/autrice, dovranno pervenire ai seguenti indirizzi, entro il 31 gennaio 2025: francesco.dendena@unimi.it, marcoemanuele.omes@unito.it, amanda.maffei@chens.icp.fr.