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CfP Decolonising Empires, 1930s – 1970s (deadline 31 gennaio 2023)

|   CFP

Questo è un invito a presentare documenti per una conferenza che si terrà nel settembre 2023, su come i movimenti sociali regionali, nazionali e transnazionali hanno aiutato o ostacolato le riforme sociali durante la transizione da paesi a regime coloniale a paesi indipendenti.

La conferenza si propone di riformulare questo processo ponendo al centro dell'analisi l'azione dei movimenti sociali transnazionali, con particolare attenzione alle organizzazioni non governative (ONG), alle organizzazioni internazionali non governative (INGO), ai movimenti transnazionali dei lavoratori e alle associazioni di volontariato.

             Il benessere sociale è stato comunemente considerato un tratto distintivo della storia e dell'identità europea. La ricerca accademica ha tradizionalmente studiato modelli, politiche, pratiche e idee basate sulle esperienze europee. Solo di recente, le scienze politiche e la storiografia hanno iniziato a esplorare lo sviluppo delle politiche sociali nelle aree coloniali e postcoloniali. Partendo dai recenti studi sulla politica sociale globale, questa conferenza interdisciplinare si propone di esaminare il ruolo degli attori transnazionali che hanno interconnesso l'Europa e gli spazi (post)coloniali negli anni 1930-1970. L'invito riguarda principalmente i territori degli ex imperi coloniali europei, ma mira a includere il ruolo e l'influenza degli attori globali e delle idee che hanno influenzato il processo di decolonizzazione. I contributi proposti possono riguardare il "welfare sociale" in generale, compresa la sicurezza sociale e l'assistenza sanitaria, la legislazione sul lavoro, il sindacalismo, l'istruzione, l'alloggio.

Il progetto accoglie contributi di storici, politologi, scienziati sociali che esaminano le interazioni che si sono verificate tra attori pubblici e volontari a livello nazionale, regionale e internazionale. Si concentra quindi sulle interconnessioni tra l'attività dei movimenti sociali transnazionali come le ONG/ONG e, dall'altro lato, le amministrazioni coloniali, i partiti e i sindacati locali, le agenzie delle Nazioni Unite. La proposta integra la tradizionale visione "eurocentrica" spostando l'attenzione sugli attori non europei che hanno promosso e plasmato le riforme sociali in tutto il mondo nella seconda metà del XX secolo. Inoltre, decentra le attuali interpretazioni che si concentrano principalmente sugli attori istituzionali nazionali e multilaterali, ad esempio le organizzazioni internazionali delle Nazioni Unite, includendo il ruolo del volontariato transnazionale.

Ulteriori informazioni qui.

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