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CFP Diritti subiti, agiti, manipolati (scadenza 23 settembre 2024)

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Questo numero monografico di Diacronie. Studi di Storia Contemporanea sollecita, perciò, a proporre contributi che esplorino le molteplici dimensioni, tra persistenze e discontinuità, del rapporto intercorso fra donne e giustizia dall’età napoleonica alla Belle Époque (1799-1914) in qualsiasi contesto geografico a livello internazionale.

In più stagioni la storiografia ha sottolineato che nella società occidentale d’età moderna e contemporanea le donne sono state soggette a sistemi giuridici discriminatori nei loro confronti elaborati da uomini (Gerhard 2016; Bartoloni 2021). A partire dalla Rivoluzione francese e, poi, in maniera ancor più consistente nel secondo Ottocento, con il sorgere di movimenti femminili e femministi, risulta evidente come esse abbiano cercato – tramite pratiche di protesta, opposizione, ma anche cooperazione con forze politiche a loro favorevoli – di modificare l’assetto costituito e di partecipare all’azione legislativa rivendicando quell’uguaglianza di diritti fino ad allora negata. È dunque noto quanto il XIX secolo – epoca di profonde trasformazioni sociali, economiche, politiche e istituzionali – sia cruciale per indagare i mutamenti della condizione femminile nei suoi intrecci con il mondo della giustizia.

Tuttavia, i più recenti orientamenti storiografici stimolano a riconsiderare la questione da nuovi angoli prospettici. Invita a recuperare il punto di vista femminile di fronte a permanenze e cambiamenti legislativi soprattutto il concetto di agency, inteso non soltanto negli stretti termini di «resistenza all’autorità maschile o a modelli patriarcali», ma soprattutto sotto forma di un’intraprendenza nel muoversi entro confini prestabiliti volgendoli a proprio vantaggio, concretizzatasi in una «varietà di interazioni quotidiane con cui le donne assecondarono, negoziarono o manipolarono regole sociali e ruoli di genere» (Montenach and Simonton 2013, 5).

Nell’ambito del diritto civile, bisognerebbe approfondire ulteriormente, ad esempio, in quali modi esse si avvalsero del divorzio e del principio dell’eguaglianza successoria introdotti dal Code Civil napoleonico (1804), che esercitò la sua influenza ben oltre i confini europei, in particolare in America Latina, Giappone, Africa, in quest’ultimo caso convivendo e intersecandosi in modo complesso con preesistenti diritti consuetudinari locali. E ancora: come le donne si relazionarono con l’istituto dell’autorizzazione maritale, allora diffuso in Europa, ma contro cui si stavano infoltendo le contestazioni, tanto che in Gran Bretagna si giunse alla sua abrogazione già nel 1882. Oppure come incisero sui loro vissuti i vantaggi apportati da legislazioni particolarmente avanzate – si pensi a quelle d’area scandinava e, per l’Impero asburgico, al Codice civile universale austriaco del 1811 (Allgemeines Bürgerliches Gesetzbuch, ABGB), più liberale nei loro confronti di quello napoleonico. Altri nodi su cui tornare a riflettere concernono, inoltre, l’influsso esercitato sulle loro scelte personali ed economiche dalla “coverture”, che nel Regno Unito e in America del Nord consegnava al consorte i diritti sulle proprietà della moglie.

In campo penale, dove nell’Ottocento si assistette all’affermarsi di un concetto di stupro esclusivamente connesso alla penetrazione violenta – più moderno rispetto alla dottrina penalistica settecentesca – (Noce 2009), e al riconoscimento del nuovo reato dei maltrattamenti in famiglia (Cavina 2011), si potrebbero ampliare gli studi sulle circostanze in cui i soggetti femminili ricorsero alla giustizia in merito a queste fattispecie delittuose. Riguardo alla criminalità femminile, poi, sarebbero necessarie ricerche attinenti alla sua diminuzione in Europa dopo il 1850, correlata a un miglioramento delle condizioni di vita e all’emergere del Welfare State (van der Heijden – Pluskota – Muurling 2020), da comparare con altre realtà continentali. Si potrebbe, però, anche analizzare maggiormente il ruolo giocato dalla stampa nell’incentivare l’attribuzione alle donne di determinate tipologie di reati, come avvenne con l’avvelenamento nella Gran Bretagna vittoriana (Morton 2021). Di altrettanto interesse sarebbe mettere in luce l’apporto femminile alla costruzione delle scienze forensi nel corso del XIX secolo.


Questo numero monografico di Diacronie. Studi di Storia Contemporanea sollecita, perciò, a proporre contributi che esplorino le molteplici dimensioni, tra persistenze e discontinuità, del rapporto intercorso fra donne e giustizia dall’età napoleonica alla Belle Époque (1799-1914) in qualsiasi contesto geografico a livello internazionale. Le tematiche possono includere, ma non sono limitate a:

  • modalità e cause del ricorso femminile alla sede giudiziaria civile e/o penale;
  • interazioni femminili con le codificazioni ottocentesche e/o con permanenze e innovazioni legislative coeve;
  • dinamiche della criminalità femminile;
  • nesso fra genere/criminalità/immigrazione/concezioni razziali;
  • ruolo svolto dalla stampa nel costruire un’attribuzione sessuata dei reati;
  • donne e giustizia nelle fonti letterarie;
  • donne soggetto e oggetto di scienze forensi.

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Come inviare un articolo

Le autrici e gli autori possono inviarci abstract e articoli in italiano, inglese, francese, spagnolo e portoghese (gli articoli in quest’ultima lingua verranno tradotti dalla redazione). Gli articoli saranno sottoposti a una doppia valutazione anonima (revisione tra pari a doppio cieco), dovranno essere compresi tra 35.000 e 55.000 caratteri (spazi inclusi) e rispettare le norme editoriali e le istruzioni per gli autori (accessibili al seguente link: https://www.studistorici.com/en/instructions-to-authors/editorial-and-bibliographical-guidelines/ ).
Abstract e articoli dovranno essere inviati all’indirizzo: redazione.diacronie@studistorici.com .
Vi preghiamo di farci avere un abstract di massimo 1500 caratteri (spazi inclusi) entro il 23 settembre 2024; vi comunicheremo l’accettazione o il rifiuto della vostra proposta entro il 14 ottobre 2024. La data entro la quale far pervenire gli articoli è il 10 marzo 2025. Il numero della rivista uscirà a settembre 2025 (la data è soggetta a modifica per necessità redazionali, ma la pubblicazione è prevista non oltre il 2025).
Per qualsiasi informazione supplementare potete scrivere all’indirizzo: redazione.diacronie@studistorici.com .

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Riferimenti bibliografici

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