La relazione complessa tra lavoro e cittadinanza riemerge continuamente nel corso della storia, in particolare nei momenti cruciali della definizione giuridica dell’uno o dell’altra. Si pensi alla nozione di cittadino che la Dichiarazione dei diritti dell’uomo vuole libero da tutti i legami di dipendenza personali, mettendo in luce le ambiguità di alcuni rapporti di lavoro e la loro incompatibilità con il godimento della cittadinanza. O si pensi al ruolo del lavoro nella Costituzione italiana, posto tra i principi fondamentali della Repubblica. Questi due esempi, distanti nel tempo e nello spazio, rappresentano i sintomi della relazione profonda tra “cittadinanza” e “lavoro”. Queste giornate di studio vogliono osservare questo rapporto e le sue diverse declinazioni sulla lunga durata.
A partire da casi di studio concreti, i partecipanti sono invitati a suggerire nuove piste o a consolidare e approfondire le prospettive qui sopra delineate.
Queste giornate di studio si propongono di stimolare una forma di incontro centrata sulla discussione critica tra tutti i partecipanti. Per farlo, le relazioni scritte delle comunicazioni (massimo 40.000 caratteri) verranno richieste in anticipo perché possano circolare tra i partecipanti iscritti (gratuitamente) alle giornate che saranno, speriamo, più numerosi dei relatori. Nella misura in cui questi testi circoleranno tra i partecipanti, durante gli incontri i relatori si limiteranno a mettere l’accento in pochi minuti sui punti salienti e le ipotesi principali della loro proposta perché la discussione che segue sia la più ampia possibile.
La CFP completa è in allegato
Le proposte, di una pagina al massimo, accompagnate da un breve CV, devono pervenire prima del 1 maggio 2021 all’indirizzo contact[at]afhmt.org
Le risposte saranno comunicate il 15 maggio. I contributi destinati a circolare (tra 20.000 e 40.000 battute) dovranno pervenire prima del 20 giugno 2021.
N.B.: Per quanto riguarda le proposte di intervento di studiose e studiosi affiliati ad enti di ricerca e università italiane, la SISLav riserverà in prima istanza la call ai soci dell’associazione.