Questo volume mette in discussione l’idea, largamente diffusa nelle rappresentazioni della Seconda guerra mondiale, secondo cui i conflitti sociali si sarebbero sospesi in nome della necessaria unità nazionale. Tra il 1939 e il 1945, il Regno Unito fu attraversato da oltre 7.000 scioperi, la maggior parte dei quali nel settore minerario.
Attraverso le inchieste etnografiche realizzate durante gli scioperi dal Mass-Observation, Ariane Mak propone un’analisi “dal basso” della vita operaia in tempo di guerra, osservata dalla prospettiva dei minatori e delle loro comunità. La dimensione del conflitto affiora nei piccoli gesti quotidiani: dalle spese al negozio della vicina, alle battute scambiate tra scioperanti nei pub, fino ai pettegolezzi tra donne sulle soglie di casa.
Il volume mette così in luce l’intreccio tra rivendicazioni salariali, rapporti di genere, trasmissione familiare e orgoglio professionale. Un dialogo serrato tra il lavoro delle inchiestatrici dell’epoca e lo sguardo della storica che, insieme, riportano alla luce un aspetto poco noto delle lotte sociali del Novecento.
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