È da poco stato inaugurato il Museo della Filanda di Salzano, in provincia di Venezia.
La filanda fu costruita nel 1872 dalla ricca famiglia di banchieri ebrei padovani Romanin-Jacur, che trent’anni prima aveva acquistato dai nobili veneziani Donà la villa e realizzato un annesso parco romantico. Il progetto è dell’ingegner Leone Romanin-Jacur, che costruì in poco tempo la più grande e moderna filanda a vapore del Veneto.
La fabbrica ha dato lavoro a centinaia di donne, in un paese tra i più poveri della terraferma veneziana, fino all’inizio degli anni ’50. In seguito l’edificio ha ospitato piccole attività artigianali, fino all’acquisto da parte del Comune nel 1979, subendo un progressivo deterioramento.
Solo all’inizio degli anni Duemila sono iniziati i progetti di recupero dell’edificio e della memoria del lavoro in filanda, grazie anche ad Ascanio Celestini che ha raccolto e raccontato le storie di vita delle filandine. Nel 2006 l’attore romano ha realizzato l’audiodocumentario Il filo del racconto.
Il piccolo museo espone materiale legato alla filatura, alla gelsicoltura e alla bachicoltura, dai grandi macchinari agli oggetti più piccoli e delicati, e propone materiali audiovisivi tramite un’innovativa tecnologia interattiva.