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La Fondazione Alfred Lewin mette a disposizione nuove fonti online

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Per festeggiare il 25 Aprile e il 1° Maggio, la Fondazione Alfred Lewin mette a disposizioni nuove fonti sulla pagina della Biblioteca Gino Bianco.

 

 

Segnaliamo questa bella iniziativa della Fondazione Alfred Lewin, inoltrando sulla nostra pagina il loro invito:

"Gentili lettrici, gentili lettori,
per celebrare il 25 aprile e il primo maggio stando a casa “offriamo” qualcosa da sfogliare in rete (www.bibliotecaginobianco.it): i “Quaderni di Giustizia e Libertà” (1932-1935) fondati, come il settimanale omonimo, dai fratelli Carlo e Nello Rosselli, entrambi trucidati in Francia su mandato di Mussolini, e una poco conosciuta rivista anarchica “Pagine libertarie” (1921-1923), in cui compare spesso anche la firma di Camillo Berneri, che cadrà in Spagna nel 1937 mentre combatteva contro il franchismo, per mano però degli stalinisti italiani. Sempre per restare nel periodo che ci portò al fascismo abbiamo messo in rete “Utopia” (1913-1914) la rivista fondata da Mussolini, quando ancora, e per poco, era socialista. Abbiamo poi messo su l’intera collezione, assai rara, di “Risorgimento Socialista” (1951-1957), un settimanale fondato da due fuoriusciti dal Pci per antistalinismo nel dopoguerra, Valdo Magnani e Aldo Cucchi; Togliatti ebbe a definirli “due pidocchi” che possono albergare anche nella criniera di un cavallo di razza (Magnani era un dirigente di Reggio Emilia, cresciuto nella tradizione prampoliniana e Cucchi era medaglia d’oro della Resistenza italiana). Tornando invece alla “sezione 68” è sfogliabile “Classe – Quaderni sulla condizione e sulla lotta operaia”, diretta da Stefano Merli e in cui compaiono le forme di Aldo Agosti, Massimo Cacciari, ed altri “operaisti”. La messa in rete dei Quaderni di G. e L. e di “Utopia” è frutto della collaborazione con la Fondazione Kuliscioff, quella di Risorgimento socialista della collaborazione con la Fondazione Gramsci-Emilia Romagna, quella di “Pagine libertarie” della collaborazione con la Biblioteca libertaria Armando Borghi di Castel Bolognese".

Un'occasione davvero importante per accedere a fonti rilevanti. Qui il link.

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