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"Le travail forcé des républicains espagnols pendant la Seconde Guerre mondiale", a cura di G.Dreyfus-Armand e I. López Cabello.

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Segnaliamo un numero monografico della rivista «Exils et migrations ibériques aux XXe et XXIe siècles».

Dopo l'esodo di diverse centinaia di migliaia di repubblicani spagnoli verso la Francia all'inizio del 1939, per tutta la Seconda guerra mondiale i loro itinerari furono segnati dal lavoro - spesso forzato - dagli impegni militari e da varie forme di resistenza contro le forze di occupazione nel loro Paese di esilio. Furono prestatori di servizi nell'esercito francese o soldati arruolati nelle sue unità estere. E, cosa ancora relativamente sconosciuta, diedero un contributo massiccio all'economia di guerra per tutto il periodo, non solo in Francia ma anche in Germania e in Spagna.

In che modo la Terza Repubblica, e poi il governo francese sotto Vichy, progettarono e gestirono l'utilizzo dell'abbondante forza lavoro rappresentata da questi “stranieri indesiderati”, prima nelle Compagnies e poi nei Groupements de travailleurs étrangers (CTE e GTE)? In che modo le autorità naziste attinsero al bacino dei GTE per le loro esigenze industriali in Germania e nella Francia occupata? E come la dittatura di Franco ha trasformato il lavoro forzato dei suoi oppositori in un pilastro economico del regime?

Nel volume, i saggi di carattere storico sono accompagnati da articoli che ricostruiscono il lavoro svolto dalle associazioni commemorative che si occupano di ricordare la storia dei lavoratori forzati nelle basi sottomarine tedesche, onorandone la memoria.

Questo numero doppio comprende anche una sezione su “La costruzione degli archivi”, una panoramica di nuove ricerche e recensioni di libri.

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