Qualunque sia la classificazione delle rappresentazioni e delle pratiche legate al sabotaggio in Francia e negli Stati Uniti durante la Belle Epoque, si può dire che la natura e la portata di questi fenomeni non ebbero paralleli altrove nel mondo. Infatti, tutte le forze sindacaliste rivoluzionarie avevano accolto il concetto di sabotaggio, ma solo i militanti francesi e i Wobblies negli Stati Uniti svilupparono una dottrina originale destinata a trovare un riconoscimento internazionale. Sebbene ci siano differenze tra le filosofie sviluppatesi su entrambe le sponde dell'Atlantico, esse sono collegate e possono essere comprese come due fasi di un'unica storia.
Lungi dall'essere ridotta a una mera degradazione materiale, questa pratica sollevava enormi speranze tra i ranghi dei sindacalisti rivoluzionari dell'epoca, tanto da essere teorizzata e attuata in modo collettivo. Dalla Confederazione generale del lavoro (CGT) in Francia agli Industrial Workers of the World (IWW) negli Stati Uniti, il sabotaggio appariva come una tattica legittima, inarrestabile, contro la quale né datori di lavoro né governanti potevano fare nulla. Questa esperienza sindacale illumina la portata e i limiti di un mezzo d'azione che, spesso e volentieri, è oggetto di caricature e mitizzazioni.
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