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Una nuova miniera di documenti per la storia del lavoro

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Il nostro socio Alberto Baldassironi presenta la documentazione digitalizzata presente sul portale della SNOP (Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione) e che costituisce un deposito di documentazione estremamente ampia e diversificata in materia di salute sui luoghi di lavoro.

Per chi volesse farsi un’idea circa lo “stato dell’arte” in fatto di programmazione sanitaria nel nostro paese, la lettura dell’editoriale, sotto forma di interlocuzione con il Ministro della Salute, che appare sul sito della SNOP (Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione) sarebbe un buon punto di partenza.

Nell’articolo si descrive l’evidente contraddizione fra proclami general-generici di fedeltà ai principi della Riforma sanitaria del 1978 e realtà degli atti assunti dall’attuale governo della sanità per il suo svuotamento. In particolare, nel campo della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro il documento della SNOP stigmatizza l’atavico disinteresse del Ministero della Salute per l’aspetto della prevenzione, come se il lavoro e la sua tutela non riguardasse il Ministro della Salute.

Ma come mai suggeriamo la lettura di questo editoriale, frutto del lavoro di soci di questa associazione?

Lo facciamo perché non stiamo parlando di una qualsiasi società professionale, ma di una particolare esperienza certamente anomala nel panorama, spesso colorato di corporativismo, delle società più o meno scientifiche di questo settore.

Studiare il lavoro in tutti i suoi aspetti rappresenta un compito difficile e impegnativo. Per gli storici le fonti documentarie sono essenziali strumenti di conoscenza e studio; dalla loro disponibilità dipende l’orientamento che può prendere una ricerca e la loro scarsità può frustrare ogni tentativo di approfondimento in un dato campo.

Scoprire quindi che ci sono nuovi depositi (Repository) di documenti che parlano del lavoro e ne descrivono aspetti cruciali come la salute e i rischi che uomini e donne correvano e, spesso, continuano a correre lavorando, è indubbiamente un evento da salutare con piacere.

Questo è ciò che si può trovare nel sito della SNOP, associazione attiva dalla metà degli anni ‘70 del secolo scorso e tuttora impegnata con i suoi soci, medici, ingegneri, chimici, tecnici della prevenzione, assistenti sanitari, psicologi e molte altre professioni, nel presentare un punto di vista critico, appassionato nei confronti della prevenzione dei rischi per la salute umana, in tutte le sue manifestazioni.

La SNOP, nel corso dei suoi 50 anni di vita, ha prodotto una mole considerevole di testi scaturiti nella gran parte dall’esperienza di lavoro quotidiana vissuta dai suoi soci nelle strutture operative che la Riforma sanitaria del 1978 (legge 833) aveva destinato a occuparsi dei vari aspetti della prevenzione delle malattie e degli infortuni. Il nucleo originale dell’associazione è stato composto da operatori formatisi nelle scuole e nelle università degli anni ’60 e ’70, partecipi di un sapere collettivo, diffuso, condiviso, che scaturiva dalle lotte dei lavoratori per migliori condizioni di lavoro. I nuclei principali di operatori della SNOP sono nati in regioni che hanno intrapreso fin dagli inizi degli anni ’70 esperienze di costituzione di strutture decentrate, locali per la tutela della salute nei luoghi di lavoro, quelle più note in Lombardia (gli SMAL), Emilia-Romagna, Toscana, Veneto. Ma singole esperienze sono nate un po’ dappertutto dove il dettato della legge 833/78 veniva messo in pratica.

Il gruppo di giovani tecnici che costituì prima il Coordinamento Nazionale e, dopo circa 8 anni, la Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione, superò di slancio le vecchie strutture centralizzate che fino ad allora erano state preposte alla tutela del lavoro, Ispettorato del lavoro ed ENPI, per sostanziare quello che potrebbe essere definito come “localismo virtuoso”, ossia la stretta vicinanza ai luoghi di lavoro, l’immediata disponibilità alle richieste dei lavoratori, l’appoggio da parte degli enti locali.

Nel portale https://snop.it, oltre a trovare, come si è visto, interventi sull’attualità della sanità pubblica, si può accedere a una sezione dedicata alla storia della SNOP, nella quale viene presentato l’Archivio dei materiali documentari prodotti dall’associazione. Si tratta dei 75 numeri della rivista Bollettino SNOP edita tra il 1985 e il 2008, più di tremila pagine sottoposte a riconoscimento ottico (OCR), che quindi permettono di cercare termini e nomi di interesse per lo storico. Ci sono poi gli Atti dei Congressi nazionali della SNOP, 15 volumi che consentono di scoprire gli argomenti all’ordine del giorno dell’associazione nei vari momenti e il dibattito che ne scaturiva. È possibile poi trovare anche numerosi altri volumi di convegni dedicati a singoli settori produttivi (convegni di comparto) o a specifici temi di lavoro (radiazioni ionizzanti, effetti del lavoro informatico, lavoro dei minori e apprendisti, ecc.), per un totale di una trentina di volumi che coprono il periodo 1985-1997. Completano l’offerta di documenti le locandine dei convegni organizzati dalla SNOP, che si prolungano fino ad anni recenti.

Nella sezione si sta sviluppando un’iniziativa di raccolta di testimonianze volta a concentrare e rendere disponibile una “memorialistica” attualmente dispersa e praticamente irraggiungibile, dedicata all’esperienza dei singoli operatori nella loro vicenda di lavoro quotidiano. Rapporto con i Consigli di Fabbrica, lavoro comune con i delegati all’ambiente espressi dalle lotte sociali di quegli anni e con il sindacato, il contatto diretto con la realtà dei luoghi di lavoro nella loro materialità (macchinari, impianti, sistemi di sicurezza passiva), ma anche nella loro funzione sociale (rapporti con i datori di lavoro, specie nell’artigianato e nella piccola impresa) e in quella istituzionale (rapporti con le istituzioni centrali regionali, nazionali).

Tutto questo materiale già disponibile e quello che si aggiungerà, prodotto da un’associazione eccentrica rispetto al panorama più o meno “paludato” delle società scientifiche tradizionali, si propone come documentazione indispensabile per chiunque vorrà in futuro dedicare studi al periodo in questione, ormai arrivato alle soglie della storicizzazione.

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