A nous la liberté! è una commedia musicale girata da Renè Clair nel 1931.
Racconta le avventure di due amici galeotti, Emile e Louis, le cui strade si separano dopo l’evasione dal carcere: il primo diventerà imprenditore di una moderna fabbrica di grammofoni, il secondo vagabondo nelle strade di Parigi. I due si ritrovano proprio nella fabbrica, l’uno padrone e l’altro operaio per caso. L’incontro convince Emile a regalare la fabbrica agli operai per tornare col vecchio amico a una vita libera e precaria.
Clair, regista influenzato dalle avanguardie surrealista e dadaista, utilizza il registro della parodia per denunciare la disumanizzazione del lavoro di fabbrica, tema ricorrente della sinistra francese negli anni seguiti alla Grande crisi del 1929. Fabbrica e carcere vengono rappresentati come mondi dominati allo stesso modo dalla sorveglianza, la disciplina, la punizione e l’alienazione.
La scena della mischia alla catena di montaggio dei grammofoni ha evidentemente influenzato il più noto Tempi moderni di Charlie Chaplin. Una società di distribuzione cinematografica legata a Joseph Goebbles intentò causa a Chaplin per plagio, con l’obiettivo di colpirlo politicamente, ma Clair si dissociò da questa azione.
Doppiato in molte lingue, il film fu presentato alla prima edizione del Festival del cinema di Venezia. Le autorità fasciste imposero però la censura di alcune scene e mutarono il titolo in A me la libertà! per smorzarne i toni anarchici e libertari.