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Il Premio "Simonetta Ortaggi" assegnato a Vanessa Ferrari

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La Commissione del Premio, composta da Stefano Musso, Marica Tolomelli, Stefano Petrungaro, Marco Manfredi e Catia Sonetti, si è riunita il 10 maggio u.s. a Bologna, per elaborare il giudizio definitivo sulle tesi inviate.

La Commissione ha deciso all'unanimità di premiare la tesi di Vanessa Ferrari dal titolo Nazionalsocialismo e Arbeiterliteratur: il lavoro e la fabbrica nella propaganda della NSDAP (1928-1938), con il seguente giudizio:

La tesi di dottorato di Vanessa Ferrari affronta un argomento poco esplorato, quello della “letteratura operaia” tra età guglielmina, Grande Guerra, Germania weimariana e nazismo. Con un approccio metodologico raffinato offre un contributo notevole e originale a un tema, quello della ricerca del consenso operaio da parte del nazionalsocialismo, che risulta oltretutto di attualità dato il crescente affermarsi di movimenti populisti di destra nei paesi di antica industrializzazione.  Si colloca in un filone di studi, peraltro non troppo frequentato, che si interroga sull’attrazione che i fascismi europei cercarono, e in parte riuscirono ad esercitare, sul mondo operaio. Ha saputo coniugare strumenti di critica letteraria e critica testuale al particolare campo di tensione che nel primo dopoguerra si venne a creare tra il movimento operaio e le nuove formazioni politiche che lo attaccarono.

La tesi illustra con chiarezza le diverse fasi e finalità con le quali il nazionalsocialismo utilizzò linguaggi, immagini, quadri valoriali e modalità espressive della tradizionale “letteratura operaia” di impronta socialista, piegandola progressivamente a slittamenti di senso in direzione della costruzione della propria visione del lavoro, fino ad abbandonare la “letteratura operaia” per una “letteratura del lavoro” nella quale ogni connotazione di classe fosse espunta dalla “comunità di popolo”. Ne emerge un significativo arricchimento della conoscenza degli strumenti e dei contenuti della propaganda nei confronti degli ambienti operai, delineando un importante capitolo della politica culturale nazionalsocialista.

Di notevole interesse sono le tracce biografiche dei principali esponenti della letteratura operaia classica.  Le loro trasmigrazioni politiche tra repubblica e terzo Reich risultano significative in quanto colgono non solo e non tanto gli elementi di opportunismo quanto la contiguità dei tratti culturali e delle espressioni linguistiche: modifiche e aggiunte di senso di limitato impatto portano a visioni fortemente divaricate.

La commissione ha deliberato l’attribuzione del premio all’unanimità.

Il premio consiste nella pubblicazione della tesi di dottorato, opportunamente rivista, presso la collana “Lavori in corso” delle edizioni SISLav-NDF.

Sulla base dei giudizi emersi, la Commissione ha deciso inoltre di attribuire una menzione speciale alle tesi di Antonio Farina, Il "berretto dell'operaio" e il "cappello dell'ingegnere".  Organizzazione del lavoro, direzioni aziendali e operai di mestiere nei cantieri navali di Brema. (1914-1924), e di Elena Dinubila, “Quando Sata chiama” Rappresentazioni, conflittualità e pratiche del lavoro nella fabbrica di Melfi.